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Lo show del Brasile dedicato a Pelè: recuperato anche Neymar. LE FOTO

Si chiama «futebol arte», è quello che il Brasile ha esportato nel mondo regalando allo sport più popolare del pianeta campioni diventati leggenda. Come Pelé, che dal suo letto d’ospedale ha fatto sapere di voler ispirare la Seleçao di oggi, quella che ha travolto la Corea del Sud e a fine partita ha omaggiato O Rei srotolando in campo uno striscione con scritto semplicemente «Pelé!» e un’immagine del Re ai tempi di Messico '70.

Al 36' il risultato di questo ottavo di finale del Mondiale qatarino era già 4-0, non tanto, e non solo, per la debolezza dei coreani (che un paio di volte hanno impegnato seriamente Allison), ma soprattutto perché il Brasile del primo tempo di oggi è stato di un altro pianeta, è quello che regala felicità alla gente e rende il calcio lo sport più bello del mondo. E quello che i fenomeni con la maglietta «amarela» ballano con il pallone tra i piedi e dopo i gol per festeggiare con quella che chiamano «dancinha» e alla quale, dopo il terzo gol, si è unito anche il ct Tite. L’allenatore con ascendenze mantovane non poteva fare altrimenti, visto quanto visto fino a quel momento e il modo con cui Richarlison aveva appena segnato. Talmente spettacolare da spingere i telecronisti del suo paese a urlare che il Piccione (soprannome del numero 9 della Seleçao) si era trasformato in Foca. Tre palleggi di testa di Richarlison, per annichilire la difesa coreana, palla poi a Marquinhos, da questi a Thiago Silva detto il «Mostro», che serviva un assist perfetto di nuovo a Richarlison, per il 3-0. Poco dopo «scavetto» di Vinicius Junior, che con un altro virtuosismo aveva in precedenza segnato l’1-0, e tiro al volo di Paquetà: poker di reti servito, e via ad un’altra danza e anche all’inginocchiamento, con tanto di segno della croce, del numero 7 in uno stadio di un paese musulmano.

Ma il calcio, quello giocato questa sera dal Brasile, è poesia che unisce le genti e va al di là di ogni razza e religione, è gioia di vivere come quella della sua gente, un carnevale fuori stagione all’insegna del jogo bonito.

Alla festa non poteva mancare Neymar, che ha giocato dall’inizio e segnato su rigore il secondo gol dei suoi e il 76/o della carriera con la maglia della nazionale, a una sola lunghezza da quelli realizzati nella Seleçao da Pelé. Ora, mentre la torcida continua a esporre sugli spalti striscioni con l’immagine di Pelé e la scritta «Rimettiti presto» e la Corea del Sud si consola con il gol della bandiera segnato da Paik Seung-Ho con un gran sinistro, per il Dream Team oroverde ci saranno altri confronti, in primis quello di venerdì con la Croazia nei quarti, in cui la squadra di Tite continuerà a voler mostrare perché si sia presentata al via di questo Mondiale occupando il n.1 del ranking Fifa.

Se verranno sconfitti anche i croati, poi ci saranno nuove sfide, ancor più affascinanti, magari con l’Argentina di Messi per prendersi la rivincita della finale dell’ultima Coppa America. Con tutto il rispetto per la Pulce, non potrebbe esserci stimolo maggiore nel cammino verso l’hexa, il sesto titolo mondiale che il Brasile attende da 20 anni.

«Nel 1958, in Svezia, camminavo per le strade pensando che volevo mantenere la promessa fatta a mio padre - ha scritto oggi Pelé rivolgendosi ai nazionali di oggi -. So che molti della Seleçao hanno fatto promesse del genere e andranno anche loro in cerca della loro prima Coppa del Mondo». E allora sarebbe ancor più bello conquistarla percorrendo questa strada, almeno idealmente, insieme al Rei, l’incarnazione del calcio che diventa arte.

Brasile-Corea del Sud 4-1

RETI: pt 7' Vinicius, 13' Neymar (rig.), 29' Richarlison, 36' Paquetà; st 31' Paik Seung-Ho

BRASILE (4-2-3-1): Alisson 7.5 (35'st Weverton sv); Militao 7 (18'st Daniel Alves 6), Marquinhos 6.5, Thiago Silva 7, Danilo 7 (27'st Bremer sv); Casemiro 7.5, Paquetà 7.5; Raphinha 7, Neymar 7.5 (36' st Rodrygo sv), Vinicius 8 (27' st Martinelli sv); Richarlison 7.5. In panchina: Ederson, Fred, Fabinho, Bruno Guimaraes, Antony, Everton Ribeiro, Pedro.
Allenatore: Tite 7

COREA DEL SUD (4-4-2): Kim Seung-Gyu 6; Kim Moon-Hwan 5, Kim
Min-Jae 5, Kim Young-Gwon 5, Kim Jin-Su 4.5 (1'st Hong Chul 5.5); Lee Jae-Sung 5 (29'st Lee Kang-In sv), Jung Woo-Young 5 (1'st Son Jun-Ho 5.5), Hwang In-Beom 5 (20'st Paik Seung-Ho 7), Hwang Hee-Chan 5.5; Son Heung-Min 5, Cho Gue-Sung 5 (35'st Hwang Ui-Jo sv). In panchina: Song Bum-Keun, Jo Hyeon-Woo, Yoon Jong-Yu, Na Sang-Ho, Kwon Kyung-Won, Kwon Chang-Hoon, Kim Tae-Hwan, Cho Yu-Min, Jeong Woo-Yeong, Song Min-Kiu. Allenatore: Paulo Bento 5

ARBITRO: Turpin (Fra) 6

NOTE: cielo sereno, campo in discrete condizioni. Ammoniti: Jung Woo-Young. Angoli 5-4 per il Brasile. Recupero: 5'; 4'

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