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L'Argentina battuta ai Mondiali: piangono i bambini del quartiere Palermo di Buenos Aires

Leo Messi chiede all’Argentina di non piangere dopo il ko all’esordio mondiale contro l’Arabia Saudita, ma la delusione nel Paese è troppo forte, e anche i bambini sembrano non credere più al loro beniamino. Come quelli della scuola 9 del quartiere di Buenos Aires Palermo, in lacrime al fischio finale per la delusione per la sconfitta. Un duro colpo, una catastrofe storica.

Il ko contro l’Arabia Saudita ha lasciato attonita un’intera nazione. L’Albiceleste era reduce da 36 successi di fila e contava di eguagliare il record di imbattibilità dell’Italia di Mancini. Invece, si è vista superare dall’Arabia, e con questa sconfitta all’esordio Messi e compagni - arrivati in Qatar con i favori del pronostico per la vittoria finale - già sanno che d’ora in poi è vietato sbagliare. I titoli dei giornali on line sudamericani e non solo sono impietosi: «Una squadra inspiegabile che è diventata un fantasma» per La Nacion. Per il Clarin, «l'Argentina è rimasta intrappolata nella ragnatela araba e ha subito un colpo storico in Qatar».

L’immagine alla fine della sfida tra Argentina e Arabia Saudita con la sconfitta a sorpresa dell’Albiceleste degli alunni della scuola 9 del quartiere Palermo è emblematica: silenzio, lacrime e bandiere e gagliardetti riposti. Per vedere l'esordio mondiale di Messi e compagni. La scuola 9 Juan Crisóstomo Lafinur di solito non apre prima delle 7:45. Ma oggi, su richiesta degli alunni di seconda media, le insegnanti hanno accolto i ragazzi prima, vestiti con i colori dell’Argentina pronti a tifare per il loro connazionali. Cori, incitamenti e poi, al fischio finale le lacrime per una sconfitta inaspettata. L’inizio è scoppiettante, il gol di Messi fa pensare ad una gara in discesa,. L’entusiasmo cresce. Gli sguardi sono fissi sul televisore da 40 pollici installato per l’occasione. «Gliene facciamo dieci», dice un alunno. Nessuno vuole crederci quando, appena inizia il secondo tempo, l’Arabia Saudita segna. I ragazzi sono indignati, urlano allo schermo, suonano vuvuzelas e fischiano. Gridano tutti.

Il gol del 2-1 per l’Arabia lascia tutti attoniti. Partono i cori, 50 vocine taglienti che sostengono la nazionale. Nessuno si aspettava che la partita girasse così, dopo tutte le occasioni per segnare e l’arrivo in porta quasi inesistente dell’Arabia Saudita. I cori si affievoliscono col passare dei minuti, qualcuno rimane immobile qualche altro si affida alle preghiere. Al fischio finale i volti sono mogi, ci sono le lacrime. L'importante è partecipare dice qualcuno, ma la delusione è più forte dello spirito decoubertiniano.

Nelle foto la delusione dei tifosi del quartiere Palermo di Buenos Aires

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