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L'Inter si rialza con Brozovic, Torino ko all'89'. Il Napoli piega lo Spezia, corre il Milan

L’Inter ci prova, fa tanta fatica, e sfonda solo nel finale contro un ottimo Torino. Un tocco morbido di Brozovic, a tempo quasi scaduto, regala all’Inter 3 punti d’importanza capitale contro i granata, fermati anche dalle parate di un buon Handanovic. A San Siro finisce 1-0 con la rete del croato all’89' su assist di Barella: la squadra di Inzaghi, nonostante tanta fatica, riscatta le sconfitte del derby e in Champions, portandosi a 12 punti in classifica, mentre gli uomini di Juric restano con il boccone amaro da digerire e fermi a quota 10.

Il primo squillo della gara è dei nerazzurri dopo cinque giri d’orologio, quando Lautaro lascia partire un destro velenoso ma alto sulla traversa. Il match è molto equilibrato, i granata lottano con carattere e al 20' spaventano seriamente gli avversari con un’incursione di Vlasic, che si libera per il destro chiamando Handanovic ad una risposta di piede. Ad inizio ripresa il portiere interista è costretto a fare buona guardia su un colpo di testa di Sanabria, che qualche istante più tardi si vede sventolare un cartellino rosso dopo un contrasto aereo con Calhanoglu.

La decisione dell’arbitro però viene corretta dopo un consulto Var (solo cartellino giallo) e si resta così in parità numerica. Al 57' il Toro è ancora pericoloso con una punizione dal limite, calciata da Rodriguez e deviata da Barella, parata poi di piede da un attento Handanovic, sicuro anche più tardi su un paio di conclusioni di Vlasic.

L’Inter comunque ci prova nonostante un pò di difficoltà e al 75' si fa vedere con un colpo di testa di Skriniar da corner, respinto e poi bloccato da Milinkovic. Una manciata di minuti più tardi è invece Lautaro a sfiorare il vantaggio nerazzurro, con un altro tentativo di testa stavolta terminato di centimetri a lato.

Nel finale ha prima un’occasione Radonjic murato ancora da Handonovic, poi dall’altra parte, all’89', arriva il lampo da 3 punti sull'asse Barella-Brozovic, con l’azzurro che inventa per il croato, a cui basta mettere la punta del piede destro per beffare Milinkovic e regalare all’Inter una vittoria pesantissima.

Il Napoli piega lo Spezia

Gli imprevisti del catenaccio all’italiana. Lo Spezia costruisce davanti alla sua porta un bunker che resiste fino a due minuti dal termine della partita e al Napoli basta un gol di Raspadori sul filo di lana, il primo in campionato per l’ex del Sassuolo, per guadagnare i tre punti.

Spalletti aveva avvertito la squadra alla vigilia: lo Spezia non è il Liverpool e infatti al contrario dei vice campioni d’Europa che avevano affrontato gli azzurri a viso aperto, uscendo con le ossa rotte dal Maradona, i liguri fanno le barricate, puntando esclusivamente a non perdere. Al 43’ della ripresa, però, Lozano piazza un passaggio rasoterra da destra che arriva dalla parte opposta fino a Raspadori che insacca con rapidità.

Spalletti cambia cinque uomini rispetto alla gara di mercoledì con il Liverpool e fa giocare dal primo minuto Juan Jesus, Mario Rui, Ndombelè, Elmas e Raspadori. Il tecnico del Napoli non rinuncia però a Kvaratskelia ed è proprio il georgiano a rappresentare il pericolo maggiore per i liguri con le sue giocate fantasiose e i suoi dribbling che lo mettono quasi sempre nella condizione di concludere a rete o di servire il pallone a un compagno di squadra meglio piazzato.

Il 4-3-3 di partenza si trasforma molto presto per i padroni di casa in un 4-2-3-1 perché Elmas, vista l’inconsistenza dello Spezia nel proporre gioco offensivo, si sposta sulla trequarti del campo alle spalle di Raspadori che rappresenta la punta più avanzata e sulla stessa linea di Politano e Kvaratskhelia.

Lo Spezia punta tutto sulla difesa bloccata e infatti il 5-3-2 messo a punto da Gotti limita notevolmente le possibilità del Napoli di produrre pericoli. Holm e Reca, i due esterni che in teoria dovrebbero fungere da centrocampisti aggiunti in realtà non si muovono quasi mai dai paraggi della propria area di rigore e la densità delle maglie spezzine costituisce un vero e proprio muro davanti a Dragowski. Per tutta la partita una lunga serie di conclusioni dei partenopei viene respinta dai difensori avversari nell’area piccola, risparmiando non pochi grattacapi al loro portiere. Il giovane polacco Kiwior in particolare si distingue per la sua capacità di calamitare tutti i palloni che arrivano davanti alla porta di Dragowski per respingerli senza esitazioni.

Nel secondo tempo il Napoli è in evidente calo sul piano atletico, probabilmente risentendo delle fatiche di metà settimana. Lo Spezia guadagna campo, pur non rinunciando mai a una interpretazione esclusivamente difensivistica della partita. Il Napoli macina gioco ma riesce a rendersi pericoloso in area avversaria meno spesso di quanto non avvenisse nella prima frazione di gioco. È addirittura lo Spezia a sfiorare il gol del vantaggio al 27’ con una conclusione di Kiwior, dopo una incomprensione tra Mario Rui e Meret, con Rrahmani che è costretto affannosamente a ricacciare via il pallone a una spanna dalla linea di porta.

Il Napoli continua comunque a insistere e la caparbietà degli uomini di Spalletti viene premiata nel finale. Agli azzurri la soddisfazione di poter mantenere un passo da primato. Per lo Spezia la beffa di aver visto il sogno di portar via un punto dal Maradona infrangersi sul più bello, quando il risultato sembrava essere ormai a portata di mano.

Il Milan batte la Sampdoria di rigore

Quante emozioni e che finale nervoso! Il Milan (in dieci per l’espulsione di Leao e in vantaggio su gol di Messias) ha subìto il pareggio di Djuricic quasi subito nella ripresa ma è riuscito a portare a casa la prima vittoria esterna stagionale grazie a un rigore segnato da Giroud, La Samp si è dimostrata viva nel primo tempo (traversa di Djuricic) ma poco salda in difesa sul gol di Messias (dopo appena 6') e in altre occasioni. Al Milan è stato annullato un gol e Audero (incerto sulla rete rossonera) ha fatto parecchie parate salvifiche. Insomma, alla distanza i campioni hanno dimostrato una certa superiorità, mentre sono emerse le lacune blucerchiate. Ma dopo l'espulsione di Leao la squadra di Giampaolo è andata a pareggiare. Poi il vantaggio rossonero su penalty. La Samp ha avuto da recriminare per qualche episodio in area, ma Fabbri non ha battuto ciglio. Un palo di Verre nel finale ha reso più amara la sconfitta dei genovesi, Giampaolo è stato espulso per proteste e il finale è stato molto agitato. Il primo successo esterno stagionale dei campioni d’Italia, l’espulsione di Leao e il rigore segnato da Giroud hanno dato una scossa positiva all’ambiente rossonero dopo il derby vinto e ha fatto dimenticare le difficoltà nelle partite in trasferta.

Ora si vedrà come affronterà il Napoli senza il suo asso portoghese, la squadra di Pioli. Per i blucerchiati (in progresso) un altro momento difficile dopo un brutto inizio e in attesa del nuovo acquisto Winks. Giampaolo, senza Colley (Murillo), aveva modificato l’assetto della propria squadra: dall’inizio Leris in mediana e Djuricic in avanti. Pioli aveva fatto due cambi: Kjaer in difesa per Tomori e Pobega a centrocampo inizialmente al posto di Bennacer. Il Milan ha preso l’iniziativa subito con Leao e la Samp l’ha contenuto cercando di reagire. Ma dal 6' un’azione corale dei rossoneri (Leao-Giroud-De Ketelaere-Leao) ha portato Messias a "bucare" Audero sotto i piedi. Lo svantaggio non ha demoralizzato la Samp che ha colpito la traversa con Djuricic da fuori. Qualche errore difensivo dei rossoneri (Kalulu) non è stato sfruttato dai doriani. Al 21' su assist da destra di Leao, De Ketelaere di spalla ha preceduto Audero, raddoppiando. Chiamato allo schermo, Fabbri ha annullato per offside precedente di Giroud. Un colpo di testa di Rincon (fuori) ha messo paura al Milan. Ma Audero ha dovuto salvare a terra su girata di Giroud che poi ha tirato fuori una invitante palla di Leao. Vantaggio legittimo dopo il primo tempo della squadra di Pioli. Una rovesciata che ha colpito in faccia Ferrari, ha fatto scattare il secondo giallo per Leao: espulso.

La Samp al 12' ha pareggiato: assist da sinistra di Augello e colpo di testa vincente di Djuricic. Messias ha lasciato il posto a Tomori. Un intervento di Villar a contrasto su Giroud con la mano sinistra ha indotto Fabbri, dopo aver visto le immagini, a indicare il dischetto. Il francese ha segnato di potenza. Pioli ha fatto entrare Bennacer per De Keteleare. Giampaolo si è affidato a Gabbiadini. Un intervento di Kjaer su Sabiri in area ha fatto gridare al rigore i sampdoriani. Sono entrati pure il neorossonero Vranckx e i blucerchiati Verre e Quagliarella. L’assalto finale della Samp è stata veemente. Maignan ha salvato su tiro di Gbbiadini poi una traversa di Verre e un altro tiro di Gabbiani parato da Maignan nella stessa azione. Nell’interminabile recupero (7') il Milan ha difeso con i denti la preziosa vittoria. Giampaolo è stato espulso con altri componenti della panchina per proteste. Leao (espulso, la sua assenza si sentirà contro il Napoli) presente nell’azione del gol di Messias e in molte azioni offensive merita una menzione speciale. Ma quel rosso... Anche Giroud in serata. Fra i migliori pure Pobega. Djuricic sugli scudi nella Samp: traversa e gol. Ora nell’orizzonte del Milan c'è lo "spareggio" casalingo con il Napoli, mentre la Samp è attesa dal derby con lo Spezia.

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