Esattamente come lo scorso anno. L'incubo Verona si ripropone al Maradona e determina il primo stop in casa della capolista. Finisce 1-1, lo stesso punteggio che nella passata stagione era costato al Napoli la qualificazione alla Champions League.
Il Napoli appare un po’ stanco, provato dagli sforzi di Europa League. Il Verona fa la sua parte, difendendosi con ordine e non privandosi della possibilità di incidere in attacco. Il merito della squadra di Tudor sta soprattutto nella capacità dimostrata, per tutta la durata della gara, di difendere anche con tutti gli uomini dietro la linea della palla quando è il Napoli ad attaccare e di proporsi nei tempi e nei modi giusti quando si aprono gli spazi.
Nel Napoli rientrano Osimhen, Insigne e Ruiz rispetto alla formazione scesa in campo a Varsavia, ma le condizioni di tutti e tre non sembrano essere particolarmente brillanti. Il Verona riesce ad avere il controllo del centrocampo in virtù di una superiorità numerica che si manifesta grazie anche al fatto che Zielinski e Insigne, diversamente dal solito, non danno il consueto sostegno ad Anguissa e Ruiz i quali spesso si trovano presi in mezzo agli avversari e non riescono a bloccare sul nascere l’azione avversaria.
I veneti trovano il gol del vantaggio al 13' grazie ad un splendida iniziativa di Barak che, tutto spostato a destra, supera Mario Rui, entra in area di rigore e piazza il pallone al centro per Simeone. L’argentino anticipa Rrahmani e manda il pallone in fondo alla rete con un tocco di esterno. Il Napoli reagisce con veemenza e dopo soli cinque minuti trova la strada del pareggio. Ruiz serve in area di rigore Di Lorenzo il quale batte Montipò con un rasoterra che passa tra le gambe del portiere. Gli azzurri sfiorano il raddoppio nel finale di primo tempo con Osimhen che colpisce il palo.
La gara si fa più convulsa e l’agonismo si accentua per qualche intervento un po’ più duro su entrambi i fronti. L'arbitro Ayroldi non sempre riesce a tenere in pugno la partita e in alcuni momenti è troppo permissivo per riuscire a raffreddare i bollori, in altri eccessivamente severo per garantire la fluidità delle azioni.
All’intervallo, tensione anche tra i due tecnici, Spalletti e Tudor, di rientro negli spogliatoi. Nella ripresa la gara non cambia sotto l’aspetto tattico. Il Napoli però crea poco o nulla in fase offensiva. L’unico vero pericolo per la porta di Montipò arriva nel recupero (durante il quale vengono espulsi Bessa e Kalinic per doppia ammonizione) quando Mertens con un calcio di punizione dal limite colpisce la base del palo. Ma è troppo poco per la vittoria e la capolista deve necessariamente accontentarsi di un punto.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia