Domenica 24 Novembre 2024

Tour tra le rocce al chiaro di luna Cava d'Ispica la regina della notte

PALERMO. Una camminata al buio illuminata dai riflessi bianchi della luna sulle rocce magiche di cava d'Ispica, a Modica in provincia di Ragusa. È il percorso naturalistico in «notturna» organizzato per sabato prossimo dall’associazione e dal rifugio Kalura. Un’escursione guidata dalla luce delle stelle, che ha l’obiettivo non solo di far ammirare le meraviglie del territorio ma anche di vivere un momento di serenità a stretto contatto con la natura. «È un percorso semplice, adatto a tutti, composto da circa quattro chilometri su sentieri tracciati e con dislivelli che non superano i cento metri - spiega Giuseppe Ippolito, guida esperta dell’associazione Kalura -. Dagli altipiani che, a nord, sovrastano la cava cammineremo, al chiaro di luna, sul bianco rilievo fino all’accogliente rifugio Kalura. Si raccomanda di indossare il solito equipaggiamento da escursione notturna primaverile, cioè scarpe da trekking a collo alto, zainetto piccolo, giacca per difendersi dall’umidità notturna, cenetta a sacco, acqua, torcia elettrica da usare solo se è necessario». L’appuntamento per la partenza è previsto alle ore 21 in piazzale Bruno, a Modica.
Cava d'Ispica è il più lungo ed imponente canyon dei monti Iblei ragusani. Un altopiano calcareo della Sicilia sud orientale, estremo lembo meridionale d'Italia, inciso da profonde e verdissime gole di erosione fluviale chiamate per appunto «cave». «Se ci fosse un confine geologico e non solo politico saremmo già in Africa, i monti Iblei sono la naturale continuazione affiorante dell'altopiano libico della Cirenaica - afferma Nanni Di Falco, che gestisce il rifugio Kalura -. È un paradiso di bianca roccia carbonatica e di verde macchia mediterranea che ospita una delle più vaste ed interessanti aree archeologiche rupestri d'Italia».
Conosciuta e abitata fin dall’antichità, cava d’Ispica fu meta prediletta dei settecenteschi viaggiatori europei alla ricerca dell’arcadia primordiale. Adesso è un grande scrigno di storia antica, soprattutto antropologica. Non ci sono, infatti, fastose e ricche testimonianze classiche come nella vicina e greca Siracusa ma ripide falesie tarlate da impervi villaggi rupestri, necropoli ad alveare, pozzi verticali scavati nella roccia, mulini ad acqua ipogei, antichi giardini di agrumi e storici acquedotti ancora scavati nella viva roccia. «Direi che è la più grande testimonianza che la storia antica e meno conosciuta della Sicilia ci ha lasciato sulla gente e sulla cultura di questi luoghi - continua Nanni Di Falco -, una cultura povera e semplice decisamente forgiata nella roccia. La natura impervia ed inaccessibile dei luoghi ne hanno fatto, oggi, un paradiso di natura incontaminata che solo un tipo di fruizione turistica attenta e sostenibile può esaltare». Da qualche anno una rete di guide ambientali escursionistiche siciliane come, Siciliaincammino e realtà locali come l’associazione, Kalura, hanno fatto di questi paesaggi immersi nella natura un progetto professionale e di vita. Sono tante e variegate le proposte per la conoscenza e la fruizione di questi luoghi. Ci sono due rifugi gestiti all'interno della cava d’Ispica, ed è stata creata una rete di percorsi segnalati come «il sentiero ad anello del villaggio rupestre».
Uno spettacolare cammino a mezza costa porta nel cuore di un incredibile villaggio rupestre nella parte nord della cava, decisamente la più ricca ed interessante. Proprio questo sentiero, ma non solo, è oggetto di proposte giornaliere da parte di Siciliaincammino. Chi volesse partecipare e vivere l’affascinante passeggiata notturna tra i sentieri di cava d’Ispica può contattare i siti www.siciliaincammino.it e www.kalura.org.

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