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Tour tra le rocce al chiaro di luna Cava d'Ispica la regina della notte

Sabato un percorso naturalistico tra i sentieri del più lungo canyon dei monti Iblei ragusani. Nell’altopiano una serie di itinerari guidati e due rifugi per i visitatori

PALERMO. Una camminata al buio illuminata dai riflessi bianchi della luna sulle rocce magiche di cava d'Ispica, a Modica in provincia di Ragusa. È il percorso naturalistico in «notturna» organizzato per sabato prossimo dall’associazione e dal rifugio Kalura. Un’escursione guidata dalla luce delle stelle, che ha l’obiettivo non solo di far ammirare le meraviglie del territorio ma anche di vivere un momento di serenità a stretto contatto con la natura. «È un percorso semplice, adatto a tutti, composto da circa quattro chilometri su sentieri tracciati e con dislivelli che non superano i cento metri - spiega Giuseppe Ippolito, guida esperta dell’associazione Kalura -. Dagli altipiani che, a nord, sovrastano la cava cammineremo, al chiaro di luna, sul bianco rilievo fino all’accogliente rifugio Kalura. Si raccomanda di indossare il solito equipaggiamento da escursione notturna primaverile, cioè scarpe da trekking a collo alto, zainetto piccolo, giacca per difendersi dall’umidità notturna, cenetta a sacco, acqua, torcia elettrica da usare solo se è necessario». L’appuntamento per la partenza è previsto alle ore 21 in piazzale Bruno, a Modica.
Cava d'Ispica è il più lungo ed imponente canyon dei monti Iblei ragusani. Un altopiano calcareo della Sicilia sud orientale, estremo lembo meridionale d'Italia, inciso da profonde e verdissime gole di erosione fluviale chiamate per appunto «cave». «Se ci fosse un confine geologico e non solo politico saremmo già in Africa, i monti Iblei sono la naturale continuazione affiorante dell'altopiano libico della Cirenaica - afferma Nanni Di Falco, che gestisce il rifugio Kalura -. È un paradiso di bianca roccia carbonatica e di verde macchia mediterranea che ospita una delle più vaste ed interessanti aree archeologiche rupestri d'Italia».
Conosciuta e abitata fin dall’antichità, cava d’Ispica fu meta prediletta dei settecenteschi viaggiatori europei alla ricerca dell’arcadia primordiale. Adesso è un grande scrigno di storia antica, soprattutto antropologica. Non ci sono, infatti, fastose e ricche testimonianze classiche come nella vicina e greca Siracusa ma ripide falesie tarlate da impervi villaggi rupestri, necropoli ad alveare, pozzi verticali scavati nella roccia, mulini ad acqua ipogei, antichi giardini di agrumi e storici acquedotti ancora scavati nella viva roccia. «Direi che è la più grande testimonianza che la storia antica e meno conosciuta della Sicilia ci ha lasciato sulla gente e sulla cultura di questi luoghi - continua Nanni Di Falco -, una cultura povera e semplice decisamente forgiata nella roccia. La natura impervia ed inaccessibile dei luoghi ne hanno fatto, oggi, un paradiso di natura incontaminata che solo un tipo di fruizione turistica attenta e sostenibile può esaltare». Da qualche anno una rete di guide ambientali escursionistiche siciliane come, Siciliaincammino e realtà locali come l’associazione, Kalura, hanno fatto di questi paesaggi immersi nella natura un progetto professionale e di vita. Sono tante e variegate le proposte per la conoscenza e la fruizione di questi luoghi. Ci sono due rifugi gestiti all'interno della cava d’Ispica, ed è stata creata una rete di percorsi segnalati come «il sentiero ad anello del villaggio rupestre».
Uno spettacolare cammino a mezza costa porta nel cuore di un incredibile villaggio rupestre nella parte nord della cava, decisamente la più ricca ed interessante. Proprio questo sentiero, ma non solo, è oggetto di proposte giornaliere da parte di Siciliaincammino. Chi volesse partecipare e vivere l’affascinante passeggiata notturna tra i sentieri di cava d’Ispica può contattare i siti www.siciliaincammino.it e www.kalura.org.

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