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Impronte e scansione oculare Così lo smartphone ci riconosce

Si chiama biometria e permetterà ai cellulari di ultima generazione di individuare il proprietario anche attraverso i tratti somatici o il timbro di voce

PALERMO. Il riconoscimento biometrico delle impronte digitali su un cellulare non si era mai visto. Si tratta di una tecnologia in realtà già abbastanza diffusa, ma che mai prima d’ora era stata implementata in oggetti d’uso comune come l’immancabile smartphone. Apple, come al solito, ha lanciato la prima pietra, prevedendo un rilevatore di impronte digitali sul nuovo iPhone, preceduta appena qualche mese fa dal sistema di riconoscimento facciale presente sui cellulari Samsung.
Una tecnologia quindi sempre più presente nella quotidianità della vita sociale.
Il principio di funzionamento si basa sul riconoscimento di alcuni elementi della nostra fisionomia, come le impronte digitali, il volto, l’iride o il timbro di voce, consentendo una identificazione immediata.
La biometria può essere utilizzata anche per dare informazioni intelligenti, ad esempio attraverso totem dotati di un occhio elettronico che permette di riconoscere i lineamenti facciali identificando età, sesso, razza, di chi vi transita davanti; dati che, elaborati da un computer in tempo reale, consentono di associare messaggi specifici tagliati su misura, in linea con il profilo dell’utente.
Ma la presenza di sistemi di identificazione sugli smartphone vuol dire ad esempio che tutte quelle dannatissime password, pin, user id che dobbiamo digitare quando facciamo la spesa con il bancomat o con la carta di credito, quando facciamo operazioni bancarie via web, quando acquistiamo servizi su internet, quando entriamo su Facebook o accediamo al nostro spazio di cloud computing, o semplicemente quando accendiamo il nostro pc e dobbiamo digitare la password di accesso, tutte quelle e tante altre che ognuno di noi ha associato a varie carte servizi, carte sconto, eccetera, probabilmente in futuro possiamo cancellarle, perché basterà identificarci con il polpastrello, non solo per pagare la spesa al supermercato.
Perché le impronte digitali non possono essere dimenticate come accade spesso con le password e non si possono rubare, pertanto il metodo è riconosciuto come altamente affidabile, sicuro ed efficiente.
Per i pc è solo questione di tempo; la prossima versione di Windows 8.1, prevista per ottobre, dovrebbe avere già in dotazione il software che presto sarà disponibile sui prossimi notebook.

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