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Conservate i bulbi, così possono rinascere

Le bulbose non sono per nulla piante «usa e getta». Una volta che il fiore sboccia è necessario coglierlo. Il bulbo non ne produrrà più fino alla prossima stagione. Quindi è necessario estirparlo delicatamente dalla terra e conservarlo fino all’autunno successivo. Si stima inoltre che un bulbo possa essere riutilizzato altre quattro volte.
Spiega come fare Giuseppe Balistreri, titolare del negozio Linea Verde Balistreri di via Noce a Palermo: «Bisogna riprendere il bulbo e con le mani togliere tutte le piccole radici – dice Balistreri- ci accorgeremo inoltre che i bulbi si sono riprodotti e che quindi attaccati al bulbo madre ci sono dei bulbilli. Quando sono abbastanza grossi bisogna staccarli con le mani. Se piantati la prossima stagione produrranno altri fiori».
Una volta estratto e ripulito, il bulbo andrà conservato in un luogo fresco e al buio. Per una sana e anche veloce crescita delle bulbose, ma anche di tutte le piante è necessario concimare il terreno in cui si decide di piantarle. Per chi non dispone del tradizionale concime naturale, utilizzato dai coltivatori di campagna, il mercato offre tante alternative che semplificano la vita a chi non ha molto tempo da dedicare al giardinaggio. «Ci sono tanti tipi di concimi ma non tutti i prodotti sono validi – spiega Ilenia Ammoscato di Vitale Fiori a Palermo – noi consigliamo sempre il Valagro One perché secondo noi è il migliore oppure si può optare per un normale concime universale che va bene per tutte le piante».
È necessario non sbagliare le dosi e ricordarsi di concimare ogni venti giorni, circa trenta durante il periodo di inverno rigido. Se si sceglie quello liquido tappo di prodotto va diluito in tre litri d’acqua. Per quello in polvere bastano 3 grammi per ogni 10 centimetri di larghezza del vaso. Mentre per l’idrosolubile bastano 10 grammi per due litri di acqua.


SA. RA.

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