PALERMO. Sono sessanta, si definiscono volontari animalisti autotassati e il loro unico scopo è di aiutare gli animali in difficoltà. Si tratta di un gruppo di persone accomunate dal bisogno di prendersi cura degli amici a quattro zampe che si sono ritrovate attraverso una rete di contatti che li ha uniti in un’unica speranza: salvare il maggior numero di cani e gatti in pericolo.
«Ci prefiggiamo di stanziare 5 euro ciascuno a cadenza mensile -spiega Ilenia Rimi, uno dei membri fondatori del gruppo-. Spesso alcuni di noi versano una somma più cospicua, di 10 o anche di 25 euro, per far fronte alle esigenze dei trovatelli che curiamo nell'attesa di un’adozione. In media raggiungiamo 300 euro ogni mese. I soldi servono per sostenere le spese relative a cure, pappe, medicine ed eventuali ricoveri». Il gruppo si è costituito circa un mese fa. Alla base dell’amicizia che lega i suoi membri c’è la regola fondamentale che prevede l’assenza di qualsiasi capo destinato a disciplinare le eventuali scelte. «In soli otto giorni siamo diventati cinquanta. Adesso siamo operativi in sessanta - aggiunge l’animalista -. Il gruppo si prefigge di inserire persone di cui ci fidiamo ciecamente dal momento che si tratta di gestire fondi per aiutare gli animali in difficoltà. Fondamentale è il fatto che non esiste un capogruppo. Siamo tutti allo stesso livello. Le nostre giornate sono dedicate alla cura dei randagi che troviamo o che la gente ci segnala (all’indirizzo email: [email protected]) sapendo che disponiamo di questo fondo cassa destinato solo agli amici animali».
La loro unica guida prende la forma di uno statuto, costituito da semplici regole che guidano le loro iniziative. Ovvero: ognuno può esprimere il suo pensiero, senza criticare l'operato altrui; una volta trovata la bestiola in difficoltà, dopo le dovute cure, tutti i membri del gruppo devono impegnarsi per favorire la sua adozione; non devono essere segnalati animali che non possono essere subito accuditi; ogni membro del gruppo può aggiungere persone fidate e si deve impegnare a versare 5 euro, regolarmente, ogni mese. Le aree di azione dei volontari sono definite attraverso una mappatura delle zone che comprende anche Montelepre e San Martino delle Scale. Tutta l’area urbana è destinata alla ricerca dei cani e dei gatti in pericolo. Alcuni membri risiedono anche a Milano e a Roma, ma principalmente sono tutti palermitani il cui unico fine è di salvare gli animali in difficoltà. Come Musina, gatta di pochi mesi, trovata in fin di vita da una volontaria nei pressi del ponte di via Pitrè. La bestiola riportava escoriazioni, ferite e un buco alla testa. Il gruppo, quindi, si è attivato per salvarla e, grazie al fondo cassa di cui dispone, ha potuto finanziare le cure e le spese veterinarie. Due mesi sono stati necessari per infondere in Musina fiducia nell’essere umano. La gatta, infatti, avendo subito un grosso trauma, scappava alla vista delle persone e tendeva a graffiare chiunque le si avvicinasse per paura di essere maltrattata. Secondo studi, i gatti sono meno avvezzi a dimenticare i traumi subiti al contrario dei cani che, invece, tendono a superarli con maggiore successo. Adesso Musina è stata adottata dall’animalista che l’ha salvata. Lei è soltanto una dei tanti animali che il gruppo ha salvato e continua a recuperare ogni giorno. Il principio dell’autotassazione rappresenta un gesto di generosità destinato a una solidarietà che talvolta fa perdere il confine, a volte sottile, tra l’animale e l’umano.
Il gruppo degli «autotassati» Randagi salvi con 5 euro al mese
Operano a Palermo ma anche in alcuni centri della provincia. Fra loro c’è pure chi contribuisce economicamente da Milano e Roma
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