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Lotta alla mafia con un viaggio In vacanza col consumo critico

Nel 2009 furono 1.300 i partecipanti a questo tipo di escursioni, adesso dopo 3 anni si è arrivati a 1.800: si tratta soprattutto di studenti

PALERMO. Un trend positivo per il cosiddetto “turismo responsabile e critico” in Sicilia. La formula di “viaggio e approfondimento” tra i luoghi della lotta alla mafia si adatta alle nuove richieste dei turisti. Storie da una Sicilia che lotta il malaffare.
L’associazione culturale “Addiopizzo travel”, nata nel 2009 dall’iniziativa di alcuni giovani di Addiopizzo, sta per trasformarsi in questi giorni in tour operator professionale. Il turismo responsabile e critico prova a diventare competitivo sul mercato. «Il trend risulta chiaramente positivo, in ambito viaggi scolastici e escursioni one-day adulti in particolare. L'aumento di partecipanti ai tour dal 2011 al 2012 è nella misura del 58,5%. Sono aumentati anche arrivi e presenze in Sicilia – spiega una collaboratrice di Addiopizzo Travel Francesca Vannini - ovvero i viaggiatori provenienti da altre regioni e il numero di giorni di permanenza a Palermo. L’anno scorso c’è stato anche un incremento della partecipazione dei gruppi scolastici; si è passati da un totale di 38 gruppi nel 2011 a 43 nel 2012. Sono anche in aumento i gruppi tedeschi, inglesi e spagnoli. Un dato significativo per la nostra associazione è di essere partiti nel 2009 con un totale di mille e trecento partecipanti per arrivare dopo tre anni a più di mille ottocento partecipanti all’anno».
«Stiamo lavorando per diventare un vero tour operator. Quella che oggi è un’associazione, che organizza viaggi turistici ‘responsabili’ in Sicilia alla scoperta dei luoghi di mafia e l’antimafia, potrebbe diventare una formula vincente di turismo alternativo. Il turista che viene con noi diventa alla fine del viaggio – spiega la collaboratrice di Addiopizzo travel, Chiara Utro - un testimone della legalità e della cultura antimafia nel suo paese. I nostri percorsi sono stati sempre basati su tappe della Sicilia occidentale, ma in quest’ultimo periodo ci stiamo espandendo anche nella parte orientale e in particolare a Catania. Anche in quest’altra parte dell’Isola si sta diffondendo il consumo critico e molti imprenditori stanno aderendo alla lista di Addiopizzo».
L’associazione offre diversi pacchetti di viaggio, sia per singoli turisti sia per gruppi, ma soprattutto per le scuole che vengono in gita in Sicilia. C’è chi decide di fare un tour antimafia per Palermo di un solo giorno chi invece per un weekend o un’intera settimana. L’associazione consiglia ai turisti sia l’alloggio che i ristoranti rigorosamente iscritti alla lista “Pizzo free”. «A Palermo ci sono 4 alberghi, 20 Bed and Breakfast e 40 ristoranti – continua Chiara Utro –. Noi offriamo un tour guidato nei luoghi della lotta alla mafia e dell’antimafia. Nel capoluogo, incontri con magistrati, storici del fenomeno mafioso e con cittadini impegnati nella battaglia a favore della legalità. Compresa nel prezzo, c’è l’iscrizione ad Addiopizzo, per sovvenzionare le attività dell’associazione in prima linea in Sicilia contro tutti gli aspetti legati al fenomeno mafioso».
E il ricordo di una Sicilia diversa dagli stereotipi in stile “Padrino I, II e III”. La filosofia che sta alla base del “turismo pizzo-free” è quella di dare al viaggiatore gli strumenti per fare del suo percorso qualcosa di più di un tour per monumenti e opere d’arte. Chi sceglie di fare turismo responsabile è una persona che, pur non vivendo in Sicilia, vuole dare un contributo concreto a un circuito di economia pulita. Si tratta di un modo di fare di turismo etico che valorizza le imprese che hanno detto no alla mafia.
Chi si rivolge ad Addiopizzo travel soggiorna e consuma pasti presso strutture ricettive e ristoranti che non pagano il pizzo, utilizzeranno i servizi delle ditte iscritte alla lista di Addiopizzo, visiteranno le aziende sorte su terreni confiscati alla mafia.

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