La prima volta di Sinner sull'erba, vince Halle e adesso scommette su Wimbledon: «Non vedo l’ora»
Si colora di azzurro l’erba del torneo di Halle, grazie ai successi di Jannik Sinner sul polacco Hubert Hurkacz e del duo Bolelli-Vavassori nel doppio, a scapito dei tennisti di casa Tim Puetz e Kewin Krawietz. Ad una tripletta che avrebbe reso indimenticabile la già splendida domenica del tennis italiano è mancato solo l’apporto di Lorenzo Musetti, battuto 6-1, 7-6 (10/8) al Queen’s dallo statunitense Tommy Paul. Il numero 1 del mondo ha superato Hurkacz, 27 anni, amico e compagno di doppio, oltre quello che dicono i due set, entrambi terminati al tie-break. Per Sinner era la prima finale su questo tipo di superficie e si è imposto in un’ora e 49 minuti sul numero 9 del ranking Atp, vincitore dell’edizione 2022. «Non vedo l’ora di giocare a Wimbledon, anche se non mi piace dire che sono il favorito, ma tra i favoriti», le prime parole dell’azzurro, che dal campo ha avuto un pensiero per la fidanzata Anna Kalinskaya, sconfitta in finale a Berlino. «Le dedico questo trofeo, ha perso la sua finale con 5 match point... Mi dispiace tanto per lei». Il bilancio del bellissimo 2024 di Sinner, nel quale ha già raccolto quattro trofei, è invece ora di 38 successi a fronte di tre soli ko: gli unici capaci di battere l’altoatesino sono stati Carlos Alcaraz, in semifinale sia ad Indian Wells che a Parigi, e Stefanos Tsitsipas, in semifinale a Montecarlo. «Sapevo che dovevo servire bene, e quando mi è riuscito anche con la seconda ne ho tratto vantaggio. In generale, ho cercato di giocare bene nei momenti importanti. Aver vinto il mio primo torneo sull’erba è una bella sensazione», ha commentato Sinner nel centrale di Halle, dove lo scorso anno era stato costretto al ritiro nei quarti contro Bublik e prima di lui nessun italiano aveva mai trionfato. «Ora c’è Wimbledon (dal primo al 14 luglio, ndr) e non vedo l’ora. L’anno scorso sono arrivato in semifinale - ha proseguito -. Stavolta vedremo, ma di sicuro avrò più fiducia su questa superficie. Lì l’erba è un po’ diversa, però avrò una settimana per prepararmi. Non sarò il favorito assoluto, ma uno dei candidati alla vittoria». Prima di Sinner sono scesi in campo Bolelli e Vavassori, che con il successo sui tedeschi Krawietz e Puetz hanno siglato il primato nella Race to Turin. In finale i due azzurri, primi favoriti del seeding, hanno vinto 7-6 (7/3), 7-6 (7/5). «Andiamo a Wimbledon con tanta fiducia», grazie ad un successo che dimostra «quanto conta il lavoro e sapersi rialzare dalle sconfitte,» ha commentato Vavassori, che con Bolelli aveva perso l’ultimo atto del Roland Garros qualche settimana fa. «Siamo entrati in campo carichi e con il giusto atteggiamento. Abbiamo avuto anche un pò di fortuna, ma mentalmente siamo stati sempre nel match», ha aggiunto. È il secondo trofeo ottenuto dalla coppia azzurra, dopo quello di Buenos Aires a febbraio: «Ci sta premiando la costanza. Ora ci manca un 1000 e di coronare il sogno Olimpiadi», ha concluso Vavassori. «È stata una delle settimane più belle della mia carriera. La dedico al mio piccolo Ludovico» ha gioito Musetti nonostante la sconfitta in finale. «Oggi è stato molto difficile riuscire a stare al livello di Paul - ha aggiunto -. Ho salvato un po’ la faccia con il contro-break alla fine del secondo set».