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Sfuma il sogno di vincere il Roland Garros nel doppio per Simone Bolelli e Andrea Vavassori

La coppia azzurra ha ceduto in due set 7-5 6-3 al duo formato dal salvadoregno Marcelo González e dal croato Mate Pavic

Simone Bolelli e Andrea Vavassori

Sfuma il sogno di vincere il Roland Garros nel doppio per Simone Bolelli e Andrea Vavassori. In finale a Parigi, la coppia azzurra ha ceduto in due set 7-5 6-3 al duo formato dal salvadoregno Marcelo González e dal croato Mate Pavic.

C’è tanta delusione negli occhi di Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che dopo quella dell’Australian Open a gennaio perdono a Parigi un’altra finale Slam. Il primo a prendere in mano il microfono durante la premiazione è il 38enne bolognese di Budrio: «Innanzitutto complimenti per il torneo di quest’anno: avete fatto davvero un lavoro fantastico. E’ la terza volta che ci battete (rivolto ad Arevalo-Pavic, ndr) ma prima o poi ce la faremo anche noi. Complimenti anche al vostro team ed in bocca a lupo per il resto della stagione - ha detto Bolellli -. Grazie a te ‘Andreas’: oggi non ce l’abbiamo fatta ma abbiamo giocato bene. Abbiamo disputato un gran torneo e raggiunto la finale. Cerchiamo sempre di dare il meglio: forse potremo giocare un’altra finale. Grazie al team e alla famiglia che ci supporta ogni giorno, veramente di cuore. E grazie al pubblico che ci ha sostenuto in queste due settimane».

Poi tocca al 29enne di Torino: Ciao a tutti e complimenti: come ha detto Simone avete giocato una partita ad un livello incredibile. Terza volta che ci superate, prima o poi speriamo di battervi. Vorrei dire grazie al mio, al nostro team - ha aggiunto Vavassori -: a mio padre e a mia sorella e a tutti gli amici che sono venuti: è stato bello avervi qui. Ringrazio la gente che ci ha guardato da casa o che ci ha sostenuto qui. E’ la terza settimana che sono qui, visto che ho giocato anche le quali, e sono un pò stanco. Complimenti ad Amelie (Mauresmo, la direttrice del Roland Garro  ndr) per il torneo: fate davvero un gran lavoro tutti gli anni e speriamo di tornare il prossimo».

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