Con una partita perfetta e dominata fin dal primo scambio Novak Djokovic ha battuto Jannik Sinner e si è laureato campione delle Atp Finals 2023. E’ lui il ‘maestro dei maestrì e per la settima volta in carriera, un altro record del fuoriclasse serbo. Il punteggio finale - 6-3, 6-3 - rende bene l’idea del divario che questa sera si è visto, con il n.1 al mondo padrone del campo: è stato perfetto, tatticamente e tecnicamente. Sinner, invece, quasi sempre in balia dell’avversario. Il vecchio leone di Belgrado ha così respinto l’ennesimo assalto dei talenti della nuova generazione (ieri in semifinale aveva demolito lo spagnolo Carlos Alcaraz), confermando di essere ancora lui l’uomo da battere. L’attesissima sfida è iniziata alle 18.13. Tanti i vip sugli spalti, dal ministro Abodi a Urbano Cairo, da Roberto Bolle a Antonino Cannavacciulo e a Antonio Conte. Djokovic ha vinto il sorteggio e ha scelto di servire. Proprio questo fondamentale è risultato decisivo nell’economia della partita. Il serbo è stato subito molto aggressivo, spostando l’avversario da una parte all’altra con precisi colpi da fondo campo. Il livello si è alzato subito: Sinner ha scaldato il Pala Alpitour con una palla corta perfetta, Nole ha replicato con un delizioso pallonetto. Il break decisivo è arrivato al terzo game, dopo un diritto chiamato fuori del giovane azzurro. Come mostrato dal video, invece, la palla era dentro il campo ma non è stato chiesto il ’challengè che poteva modificare la decisione del giudice di sedia. Djokovic ne ha approfittato. Solido e sicuro nelle scelte, non ha lasciato scampo all’avversario: 6-3 il primo parziale, in 38 minuti. Il copione del secondo set non è cambiato. Sinner non è riuscito a invertire l’inerzia della partita e ha ceduto subito il servizio. Un break che ha fatto male, molto male. Il Pala Alpitour ha provato a risollevare il campione di San Candido. Nole, impassibile, ha continuato nella sua partita, tutta forza e solidità: quando era al servizio i games sono filati via senza problemi, lo stesso non si può dire per quelli di Jannik. Il box di Sinner - con i tecnici Simone Vagnozzi e Darren Cahill in prima fila - ha provato a scuotere il giovane azzurro, a tratti apparso in confusione. Sul 3-2 ci sono state anche due palle break: Djokovic le ha annullate con il servizio. Il settimo gioco, con l’azzurro alla battuta, è stato tiratissimo: Sinner alla fine lo ha vinto, portandosi sul 4-3 e tenendo vivo un lumicino di speranza. Il pubblico si è rivitalizzato. Ma il serbo non ha fatto una piega e ha mantenuto la concentrazione: nell’ottavo game, sotto 0-30, ha recuperato grazie agli errori dell’avversario e allungato ancora. Jannik ha ceduto, Nole ha chiuso 6-3. «Quella di oggi - il commento a caldo del serbo - è stata una delle mie migliori performance della stagione, e contro l’eroe di casa. Sono fiero di me stesso e delle mie prestazioni in questi ultimi due giorni contro i migliori del mondo, Alcaraz e Sinner, che mi hanno costretto a dare sempre il meglio». Tanta delusione sugli spalti ma anche la consapevolezza che Sinner è entrato definitivamente a far parte dell’elite mondiale, con un grande futuro davanti. A partire dalle finali di Coppa Davis, in programma nel prossimo fine settimana a Malaga. Il primo avversario sarà l’Olanda nei quarti di finale; se l’Italtennis passerà il turno, in semifinale affronterà la vincente di Serbia-Gran Bretagna, e Jannik potrebbe di nuovo trovarsi di fronte Djokovic (il bilancio aggiornato è di quattro vittorie del serbo su cinque match). Il successo di Nole, infine, conferma la tradizione delle Atp Finals: su 20 volte che due giocatori si sono affrontati prima nel girone di qualificazione e poi in finale, per ben 12 il successo è andato a chi era stato sconfitto nel primo match. Una formula che parzialmente tradisce lo ‘spiritò del tennis, dove normalmente quando un giocatore è sconfitto non rientra più in gioco.