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Sachsenring, Martin beffa il leader del Mondiale Bagnaia per 64 millesimi

Nella classifica del Mondiale, lo spagnolo si è portato a -16 dall'azzurro mentre Bezzecchi è terzo ma scivola a -34 dalla vetta

Un duello tra Martin e Bagnaia

Le Ducati trionfano al Sachsenring, una pista finora poco amica, con cinque moto ai primi cinque posti e otto nei primi dieci, ma l’inno nazionale che risuona dal podio del Gp di Germania è quello spagnolo, perchè è stato Jorge Martin a vincere la gara, battendo ancora come accaduto nella gara sprint il portacolori dell’Italia e del team ufficiale, Francesco Bagnaia. Il piemontese, partito dalla pole position, ha provato di tutto, molto più di ieri, per raggiungere e superare di nuovo il 25enne di Madrid in sella alla Desmosedici del team Pramac, ma senza riuscire a trovare il varco giusto e nella volata ha tagliato il traguardo con 64 millesimi di ritardo.

Il successo, il secondo in MotoGp a due anni dal finora unico conquistato in Austria nel 2021, dà fiducia a Martin anche in chiave mondiale. Ora si è portato a -16 da Bagnaia, che continua a comandare con 160 punti. «Ci ho provato all’ultimo giro, ma ho toccato Martin ed ero un pò al limite per recuperare. Il secondo era il massimo cui potevo aspirare, ora pensiamo ad Assen - ha commentato a caldo Bagnaia, guardando già all’appuntamento del prossimo fine settimana -. Credo che abbiamo dimostrato di essere forti, abbiamo migliorato rispetto a ieri e ho guadagnato terreno ma non è stato sufficiente per stare davanti», ha aggiunto. Ovviamente felice per la vittoria, e non solo, Martin: «Finalmente è arrivato questo momento, ci provavo da due anni. La gara è stata dura - ha sottolineato -. Pecco ha combattuto con tutte le sue forze. Ho dovuto gestire un pò e verso la fine ha provato a passarmi. Avrei potuto risparmiare le gomme all’inizio ma sono molto felice».

E’ un pò scivolato indietro in classifica Marco Bezzecchi, ora terzo a quota 126 (-34 dalla vetta) e inseguito da Johann Zarco, quarto con 109 punti. Il romagnolo del team VR46 ha chiuso al quarto posto dietro al francese della Pramac dopo aver aggiustato con una buona rimonta una partenza non brillante ed è riuscito nel finale ad avere la meglio sul compagno di scuderia Luca Marini. Il dominio Ducati è stato facilitato dall’uscita di scena imprevista di Brad Binder, caduto al 19/o giro quando era al terzo posto, che sembrava in grado di difendere con la sua Ktm. Mentre il sudafricano veniva portato al centro medico per accertamenti, il suo compagno Jack Miller, che era partito bene, si è fatto via via sfilare dai ducatisti. L’australiano ha chiuso sesto, precedendo altre tre Desmosedici condotte nell’ordine da Alex Marquez, Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio.

Oggi non avrebbe avuto grandi chance Marc Marquez, il re della pista sassone con otto vittorie, ma l’iberico della Honda ha rinunciato a gareggiare dopo l’ennesima caduta del fine settimana, avvenuta nel warm up. Il pluricampione del mondo è stato ancora disarcionato in mattinata e ha capito che la sua speranza di sistemare la moto per la gara non era ben riposta, decidendo di non rischiare altri infortuni dopo aver subito una microfrattura ad una mano e altre contusioni. «Non mi sento pronto per correre, preferisco restare calmo. Ho preso tante botte questo weekend e ho anche una frattura...», ha detto Marquez, piuttosto sconsolato. Ha corso, ma è stato quasi invisibile Fabio Quartararo, che dopo uno sprazzo iniziale ha chiuso al tredicesimo posto sulla pista dove aveva vinto lo scorso anno con la Yamaha.

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