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Tennis, Caruso ko: "Pressione dopo Djokovic? Non cerco scuse". Ora tocca a Cecchinato

Salvatore Caruso nel match agli Australian Open

"Mi sono trovato coinvolto nella vicenda Djokovic,  è vero, ma come ho detto io ero qui a giocare a tennis e quello ho fatto, ma non l’ho fatto bene. Non ho seguito molto la vicenda, mi sono allenato, niente di più niente di meno. Non cerco scuse, non c’entra nulla con la sconfitta".

A parlare, al microfono di Dario Castaldo, è quello che per sua stessa ammissione si era definito ieri il lucky loser più famoso del mondo,  Salvatore Caruso, ripescato in tabellone a seguito della decisione di escludere Djokovic dall'Australian Open. Al siciliano di Avola, però, non è andata bene, visto che ha subito ceduto nettamente al serbo Miomir Kecmanovic, n.77 del ranking, che si è imposto 6-4, 6-2, 6-1.

"La trasferta australiana? Non è andata malissimo, poteva andare meglio. Mi mancano partite di questo livello e si vede, ma stiamo lavorando e sono fiducioso per il futuro", dice Caruso. 

Il 29enne di Avola, n.146 del ranking, era alla sesta presenza, la quinta nel tabellone principale dove ha vinto solo un match contro lo svizzero Laaksonen nel 2021 prima di una sconfitta con polemiche nel secondo turno contro Fognini.

L’ingresso nel tabellone principale gli ha permesso di portare a casa 103.000 dollari australiani (circa 65.100 euro): di fatto Novak Djokovic gli ha regalato indirettamente circa 31.300 euro.

All’una di notte in Italia, toccherà al palermitano Marco Cecchinato. Se la vedrà col tedesco Philipp Kohlschreiber (132 delle classifiche individuali Atp). Cecchinato, 97 del mondo, nelle quattro partecipazioni al tabellone principale degli Australian Open non ha mai superato il primo turno. Domani potrebbe essere la volta buona.

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