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Ciclismo, Ganna show ai Mondiali: l'azzurro vince l'oro nella cronometro

L'azzurro ha battuto i due campioni di casa: argento a Van Aert e bronzo a Evenepoel

Filippo Ganna in maglia iridata con Van Aert ed Evenepoel

Filippo Ganna è il padrone del tempo. L'estate magica dello sport italiano, che non vuol finire mai, incorona campione del mondo nella cronometro in linea di ciclismo - per il secondo anno consecutivo - l’azzurro di Verbania che ha bissato il successo iridato 2020 a Imola.

Il trionfo arriva sulle strade belghe contro un campione di casa, Van Aert, e sembra di rivivere la notte di Wembley con l’Italia di Mancini campione d’Europa contro l’Inghilterra. Soprattutto, questo nuovo titolo iridato corona l’anno migliore di Ganna, che a Tokyo aveva trascinato il quartetto azzurro all’oro dell’inseguimento a squadre con una gara elettrizzante e una rimonta finale sul filo dei centesimi.

Scenario di quest’altra vittoria è la strada che porta da Knokke-Hoste a Bruges, ad aprire i Mondiali di ciclismo su strada in Belgio, notoriamente terra dei pedali. Non poteva esserci un inizio migliore per i colori italiani: l’oro vinto oggi dal piemontese è assai pesante e rappresenta la conferma definitiva delle qualità di un atleta formidabile. I 43,3 chilometri del tracciato, ricoperti in 47'47"83, alla media di 54,355 km/h, ne sono la conferma. Ganna ha disputato una gara in crescendo, passando al primo intermedio con 7” di ritardo da Vout Van Art, mentre al secondo ha ridotto lo svantaggio a soli 84 centesimi: nel tratto finale, poi, il capolavoro. «Top Ganna» ha chiuso con 5"37 di vantaggio sul belga, che a quel punto sembrava sicuro della medaglia d’oro e del titolo, invece è rimasto con «solo» l'argento al collo. Per non parlare dell’altro belga, Remco Evenepoel, staccato di 43"34 e a lungo con l’oro in tasca.

Nella terra del ciclismo, Ganna ha fornito un’ulteriore prova di forza, di carattere e di concentrazione, azzerando le velleità dell’agguerritissima concorrenza, capeggiata proprio da Van Aert, che sognava un grande trionfo davanti al pubblico amico, proprio com'era accaduto l’anno scorso a Ganna, a Monza. Faceva paura, alla vigilia, anche lo svizzero Stefan Kueng, che pochi giorni addietro a Trento aveva soffiato proprio a Ganna il titolo europeo nella sfida contro il tempo: oggi il «Re d’Europa» è finito addirittura fuori dal podio, ossia al quinto posto, con un ritardo abissale di 1'06"20 dalla locomotiva Ganna.

«Oggi come oggi, su percorsi classici, Ganna è pressoché imbattibile», ha sentenziato il cronoman Martin, oggi al ritiro. Ganna ha macinato, com'è suo solito, chilometri su chilometri, spianando la strada che lo conduceva verso Bruges, dov'era posto il traguardo della prima prova iridata di questi Mondiali belgi. È stata una marcia trionfale, quella di Ganna, che, a fine gara, ha confessato che «sognava di vincere in Belgio». «La mia condizione è salita di livello nell’ultima settimana, dopo gli Europei di Trento le cose si sono sistemate - le prime parole di Ganna -. Era importante difendere la maglia iridata per me. Eravamo tutti i migliori in gara, ho grande rispetto per ogni avversario, ma vincere in casa dei belgi è davvero speciale. Per me era un sogno vincere oggi. Ho fatto una grande prova, è tutto fantastico, ringrazio il mio staff». Il trionfo di Ganna ha oscurato l’ottima prova di Edoardo Affini, che si è piazzato al nono posto, con un ritardo di 1'48" dall’oro; l’altro azzurro in gara, Matteo Sobrero, si è dovuto accontentare della 21/a piazza, a 3'05».

La crono in linea Elite venne introdotta ai Mondiali per la prima volta nel 1994, sulle strade di Catania, ai Mondiali siciliani (allora pista e strada si disputavano in due settimane consecutive): il britannico Chris Boardman fu il primo campione iridato, con l’azzurro Andrea Chiurato secondo. Poi, sarebbe arrivato Ganna a riscrivere la storia del ciclismo azzurro.

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