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Oro di Busà, il padre: "Un sogno da quando Luigi era piccolo e il karate non era alle Olimpiadi"

Luigi Busà col papà Nello

"Un sogno realizzato. Un sogno da sempre, da quando Luigi era piccolo e il karate non era alle Olimpiadi". Per Sebastiano "Nello" Busà il traguardo è stato raggiunto: suo figlio Luigi ha appena conquistato l'oro alle Olimpiadi. Lui è stato il suo primo allenatore, oggi il neo campione olimpico è un atleta delle Fiamme Oro.

"Abbiamo aspettato a lungo, poi i giapponesi quest'anno hanno fatto rientrare anche questa disciplina. E ci siamo rientrati perché forse Luigi avrebbe smesso - dice il padre -. Ha vinto tutto: due mondiali, cinque europei, qualsiasi cosa. Quando si è aperto il discorso Olimpiadi ci siamo riaccesi al grande sogno. La qualifica è stata micidiale: una gara ogni 15 giorni. Lui ha raggiunto la qualifica un anno e mezzo fa. Poi la pandemia. Ed il ritardo di un anno nella competizione e poi siamo arrivati".

C'è un grande festa in casa Busà in contrada Palma ad Avola, nel Siracusano, con la moglie Paola e l'altra figlia Lorena, anche lei atleta di karate: "Questa era la finale che sognavo da sempre: Luigi e Aghayev (cinque volte campione del mondo) sono stati i due atleti più competitivi al mondo nella categoria 75 chili, dai loro scontri è nata anche un'amicizia e una stima reciproca. La finale che sognavamo noi e tutto il mondo del karate. Una finale storica".

La famiglia ha seguito da casa la gara di Luigi poi amici e parenti si sono riversati tutti a casa loro. A 33 anni Luigi ha aggiunto anche una medaglia d'oro al suo palmares. "Questo era il suo sogno. Non so cosa vorrà fare. Tra due mesi c'è il mondiale a Baku ma non so come lo vivrà. Deciderà lui".

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