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Sospesa la Superlega, anche Agnelli cede: "Il progetto non può andare avanti"

Andrea Agnelli, presidente della Juventus

Tramonta per il momento il progetto della Superlega. Dopo la defezione del Manchester City anche gli altri cinque club inglesi, coinvolti nella creazione della Superlega, si sono ritirati dal controverso piano. A loro si è poi aggiunta l'Inter con una nota ("Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall'Inter"), fino al comunicato al termine della riunione d'urgenza organizzata dai club che avevano aderito all'iniziativa.

Nel testo si comunica che il progetto al momento non va avanti. "La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento. Una nuova competizione serve perchè il sistema non funziona, la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto". Questa, in sintesi, la bozza di una nota ufficiale circolata in nottata.

"La European Super League - si legge - è convinta che l'attuale status quo del calcio europeo necessiti di un cambiamento. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. L'obiettivo della nostra proposta è quello di permettere allo sport di evolvere e allo stesso tempo generare risorse e stabilità per l'intera piramide calcistica, compresi gli aiuti per superare le difficoltà finanziarie a cui è andata incontro l'intera comunità calcistica a causa della pandemia. Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati".

L'Inter è stata la prima italiana a defilarsi provocando la gioia dei tifosi. "FC Internazionale Milano conferma che il Club non fa più parte del progetto Super League", recita la nota ufficiale diffusa questa mattina. "Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica; l'innovazione e l'inclusione sono parte del nostro DNA fin dalla nostra fondazione. Il nostro impegno con tutte le parti interessate per migliorare l'industria del calcio non cambierà mai".

Nel corso della mattina è arrivata anche la rinuncia del Milan: "La voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all'opinione di chi ama questo meraviglioso sport", scrive il Milan in un comunicato in cui spiega di aver "accettato l'invito con genuina intenzione" per creare migliore competizione possibile e "tutelare gli interessi del club". "Il cambiamento non è facile - si legge nella nota - ma l'evoluzione è necessaria per progredire".

Solo successivamente la Juve ha ammesso con una nota che la possibilità di far nascere la Superlega è ormai ridotta. In una nota si legge: "Pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali". La Juventus ritiene che il progetto Superlega "presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito. La Juventus rimane impegnata - aggiunge la nota - nella ricerca di costruzione di valore a lungo termine per la Società e per l'intero movimento calcistico".

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