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Vezzali: "Mai più casi come quello di Lara Lugli"

Valentina Vezzali

"Mai più dovranno accadere casi come quello dell’atleta Lara Lugli, che rimandano a periodi bui della storia del lavoro". Lo ha detto il sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, rispondendo in Aula alla Camera a un’interrogazione di Laura Boldrini.

Vezzali si è detta anche "convinta, con l’attenzione e la vigilanza che l’autorità delegata in materia di sport e gli organismi sportivi dedicheranno alla questione, non si verificheranno mai più" e ha spiegato che si tratta di "una questione sta molto a cuore al governo e a me personalmente, quella dei diritti dei lavoratori sportivi non professionisti e, in particolare, delle donne".

"La disciplina vigente del contratto di lavoro sportivo, utilizzato dalla stragrande maggioranza dei lavoratori sportivi, atleti dilettanti, istruttori, tecnici, prevede espressamente l’assenza di qualunque vincolo di subordinazione e, quindi, delle tutele assicurative e previdenziali ad esso connesse. Tale impostazione - ha osservato ancora Vezzali - riflette una visione del lavoro sportivo come una sorta di hobby da praticare nel tempo libero, affiancandosi a un impiego ordinario. E’ evidente come tale ricostruzione non sia più attuale, in quanto, secondo i dati raccolti in sede di corresponsione delle indennità previste per l’emergenza Covid-19, diverse centinaia di migliaia di persone fanno del lavoro sportivo la loro unica fonte di sostentamento".

L’esponente del governo ha osservato anche che l’attività dell’esecutivo "negli ultimi anni, è stata improntata a cercare di porre rimedio a questa situazione, incominciando dalle fattispecie che riguardano i soggetti più fragili. E’ stata già ricordata, nell’ambito del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, l’istituzione, con legge di bilancio nel 2018 e nel 2020, del sostegno della maternità delle atlete, e vi sono stati destinati 500 mila euro", e che "anche gli alti vertici del mondo sportivo italiano hanno mostrato una sensibilità al tema, se non altro da un punto di vista sportivo".

Vezzali si è richiamata alle nuove normativa spiegando che prevedono "espressamente che ai lavoratori sportivi si applichi la vigente disciplina, anche previdenziale, a tutela della malattia, dell’infortunio, della gravidanza, della maternità e della genitorialità, contro la disoccupazione involontaria, secondo la natura giuridica del rapporto di lavoro". "E' evidente come l’entrata in vigore del decreto garantirà le tutele minime alle categorie dei lavoratori sportivi, dando finalmente loro la dignità che spetta. Ed è evidente come l’introduzione delle tutele in tema di maternità e di genitorialità farà sì - ha sottolineato - che situazioni come quelle di Lara Lugli non avvengano mai più".

"Certo, sarà essenziale vigilare affinchè l’applicazione del dettato normativo sia piena e rigorosa, e che le lavoratrici e i lavoratori sportivi siano adeguatamente informati dei loro diritti e assistiti nell’inevitabile contenzioso che si creerà. Inoltre, è ferma intenzione mia e del governo considerare il decreto come un mero punto di partenza. Verrà effettuato un monitoraggio continuo circa l’efficacia delle misure previste, al fine di effettuare eventuali aggiustamenti in sede di decretazione correttiva, estendendo ulteriormente l’efficacia delle tutele previste", ha detto ancora Vezzali. AGI

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