Tokyo si barrica nel tentativo di tenere fuori dai Giochi il Covid. Le Olimpiadi della prossima estate vedranno sugli spalti solo spettatori giapponesi. Il governo, secondo quanto riferiscono i media locali, è pronto infatti a vietare l’ingresso al pubblico straniero. Anche la partenza della torcia olimpica, il 25 marzo da Fukushima - a 10 anni dal disastro nucleare causato dallo tsunami - avverrà a porte chiuse. Il Cio per ora non conferma né smentisce, limitandosi a ribadire che una decisione sul pubblico sarà presa "alla fine di marzo".
Ma secondo Kyodo News, il Governo è già arrivato alla conclusione che è "impossibile" consentire agli stranieri di venire ad applaudire gli atleti alle Olimpiadi. Troppo alti "i timori dell’opinione pubblica giapponese sul coronavirus». Spaventano soprattutto le «varianti più contagiose, rilevate in numerosi Paesi". Malgrado l’attuale chiusura delle frontiere (dopo la fine dello stato d’emergenza sono previsti gli ingressi nel Paese per un massimo di 2000 al giorno), il Giappone fa fatica a ridurre il numero delle infezioni che hanno mostrato un picco con 2.500 casi giornalieri in media a Tokyo a inizio anno. Secondo il quotidiano Asahi Shimbun, il Cio ha chiesto al Giappone di fare delle eccezioni per gli ospiti legati agli sponsor ed il Governo starebbe valutando. A leggere le stime più recenti, il posticipo di un anno a causa della pandemia è già costato almeno 1.640 miliardi di yen, l’equivalente di 12,7 miliardi di euro.
La sicurezza sarà la "massima priorità" dei Giochi, hanno ripetuto gli organizzatori. L’evento dovrebbe iniziare il 23 luglio e terminare l’8 agosto. Circa 900.000 biglietti sono già stati venduti all’estero e da questi introiti si spera di recuperare almeno in parte le perdite. Una decisione formale sugli ingressi è attesa entro marzo, ripetono i media, dopo un incontro tra Governo, municipalità di Tokyo, organizzatori dei giochi, CIO e Comitato paralimpico internazionale.
Secondo un sondaggio del quotidiano Yomiuri Shimbun pubblicato lunedì, il 77% dei giapponesi si oppone alla presenza di stranieri non residenti alle Olimpiadi. Il presidente di Tokyo-2020, Seiko Hashimoto, ha ribadito che c'è "davvero la volontà di svolgere l’evento in stadi pieni, con tifosi provenienti da tutto il mondo", ma ci saranno difficoltà "se non saremo in grado di accoglierli e se la situazione delle strutture mediche non sarà perfetta".
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