"Sembrava potesse essere l’ultimo anno agonistico, poi è arrivato il virus e le prospettive sono cambiate. Fai fatica, ti fermi e riparti con le migliori intenzioni. Ti fermi e riparti un’altra volta. Due-tre volte così è mentalmente molto faticoso. In più ho visto che non è facile recuperare del tutto da questa malattia". In un’intervista a 'La Gazzetta dello Sport', Federica Pellegrini racconta le sue sensazioni dopo il rinvio dei Giochi di Tokyo al 2021 e una positività al Covid-19 che le ha lasciato un segno.
"Lascia molta stanchezza, anche i medici dicono che quando riprendi a nuotare non bisogna spingere al massimo da subito - sottolinea l'olimpionica veneta, iridata nei 200 stile libero - Io invece non ho fatto la brava da quel punto di vista. Perchè dopo una settimana ero alla Isl a Budapest a fare le gare". Detto che per questo 2020 "nella casella del calendario della mia vita metterei un buco, un vuoto privo di contenuto", la 'Divina' punta decisa alle Olimpiadi giapponesi: "Speriamo di andarci numerosi. E a questo punto mi ci metto anche io in mezzo, speriamo proprio di esserci. Sono qualificata di diritto? Io penso alle qualificazioni di marzo. Mi sono sempre conquistata tutto sul campo con merito. E lo ripeto anche dopo aver ricevuto una risposta dalla federazione".
Per la Pellegrini, "non sarà un anno diverso per la preparazione. Faremo i collegiali d’altura più difficili: andremo in Sierra Nevada a febbraio, perchè negli Usa non si può andare e la montagna spagnola è la più adatta per recuperare il lavoro perso. Sarà un periodo molto pesante, da gennaio fino a luglio. Questo è stato sempre per me l’unico modo per arrivare ai risultati. Ho sempre lottato duramente". E ancora: "Devo mirare gli obiettivi senza strafare, a 32 anni non potrei e sarebbe dannoso. Così potrò essere competitiva. Ho già parlato con Matteo (il tecnico Giunta, ndr), lui è già focalizzato su tutto quello che bisogna recuperare e fare. Ad esempio? Fare più gare, avremmo potuto gareggiare in Francia ma ora spero nei meeting italiani e, se non ci fossero, di sicuro andrò fuori. Mi è mancata l’adrenalina, ma in prospettiva devo dire che sono abbastanza tranquilla".
Nel frattempo, ai giorni delle gare olimpiche "non ci sto proprio pensando in questo momento, perchè sono così lontani e c'è tanta strada da fare. Spero solo che vada tutto liscio: la chiave è una sola e si chiama continuità. Non avere ostacoli intermedi". ITALPRESS
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