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MotoGp, Iannone squalificato per doping per 4 anni: "Una grande ingiustizia"

Andrea Iannone è stato squalificato per doping fino al 16 dicembre del 2023. L’assunzione di Drostanolone, uno steroide anabolizzante, emerso nel controllo antidoping del 3 novembre dello scorso anno durante il Gran Premio di Sepang in Malesia è costata 4 anni di squalifica al 31enne pilota di MotoGp abruzzese.

La decisione è stata comunicata oggi dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna a quasi un mese dall’udienza. Il Tas di Losanna ha rigettato il ricorso presentato da Iannone e ha accolto quello presentato dall’agenzia mondiale antidoping (Wada). Un provvedimento ha fatto scattare la squalifica con decorrenza il 17 dicembre del 2019 e annullato tutti i risultati agonistici (premi compresi) ottenuti dal pilota italiano a partire dall’1 novembre sempre dello scorso anno.

"Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore". Andrea Iannone, via Instagram, ha commentato così lo stop di 4 anni deciso dal Tas. "Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni... perché di certo non mi arrendo" promette il pilota della MotoGp.

"Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell’onestà intellettuale e nell’affermazione della giustizia -
prosegue Iannone - In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell’innocenza e soprattutto... la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi, ma non l’uomo".

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