Marc Marquez, operato martedì a Barcellona per ridurre la frattura dell’omero destro, ha ricevuto il via libera dei medici di Jerez e sarà in pista per il gran premio di Andalusia di domenica. Sul sito ufficiale della Motogp è stato infatti confermato l’ok a correre da parte dello staff sanitario. Il campione del mondo spagnolo non dovrebbe partecipare alle libere, ma porterebbe la sua Honda direttamente nelle qualifiche di sabato.
«I medici si assumono una grossa responsabilità dando l’ok a Marc Marquez di correre. Evidentemente confidano molto nei loro metodi di valutazione». Il professor Carlo Tranquilli, direttore dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, esprimendo le sue perplessità pensa soprattutto agli «effetti devastanti» che un’ulteriore caduta potrebbe avere sull'omero del pilota spagnolo operato solo martedì.
«Parliamoci chiaro - spiega Tranquilli - Siamo ben lontani dai tempi fisiologici di guarigione dell’osso, anche se le moderne tecniche di intervento fanno effettivamente miracoli. Un altro incidente potrebbe mettere a rischio la funzionalità dell’arto ed allora sì che i tempi di recupero si allungherebbero. Marquez è stato già 'fortunato' a non subire lesioni al nervo radiale, piuttosto frequenti in questo genere di fratture. Del resto mi sembra che lo stesso professor Mir, che lo ha operato, fosse prudente sui tempi di recupero, parlando di Brno, ai primi di agosto».
C'è poi un aspetto «etico-sportivo, anche se ormai certi concetti sembrano un po' anacronistici - aggiunge Tranquilli - Mi riferisco alla quantità di antidolorifici che il pilota dovrà assumere per affrontare una gara che richiede tanto impegno fisico. Dando per scontato che si tratti di sostanze non vietate, che gli permettano di correre in sicurezza, mi chiedo quanto sia corretto ricorrere a questi metodi, soprattutto in uno sport come il motociclismo, che richiede grande reattività e che vede in pista più piloti contemporaneamente». ANSA
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