Poco più di un anno fa Marco Cecchinato battè Novak Djokovic ai quarti di finale del Roland Garros. Il tennista italiano riuscì per la prima volta in carriera a battere un ex numero 1 al mondo e divenne il terzo italiano a raggiungere la semifinale di un Major nell’era Open dopo Panatta nel 1976 e Barazzutti nel 1978, entrambi agli Open di Francia. Poi la crisi che lo ha portato ad essere oggi fuori dalla classifica dei primi 60 al mondo.
In semifinale al Roland Garros venne battuto da Dominic Thiem, giocando comunque un’ottima gara e arrendendosi solo dopo quattro set. Arrivò in quel momento al 27 posto nella classifica mondiale. Il punto più alto della sua carriera Cecchinato lo raggiunse il 25 febbraio del 2019, quando divenne numero 16 al mondo, il suo miglior piazzamento nella classifica. Quinta migliore posizione mai raggiunta da un tennista italiano dall’introduzione della classifica computerizzata nel 1973 e primo posto tra i giocatori della Penisola. In quel periodo vinse il terzo titolo ATP e sconfisse Diego Schwarzman 6-1, 6-2 in finale a Buenos Aires negli Open argentini.
Mantenne la posizione per due mesi, il 22 aprile divenne 17esimo nel ranking mondiale e ai Roland Garros successivi non riuscì a difendere i punti ATP conquistati grazie allo splendido risultato dell’edizione precedente. Uscì dalla top 20 e, in seguito alla sconfitta contro Mahut in terra francese scivolò al 39esimo posto. Prima della sconfitta contro il tennista di Angers cedette 6-3, 6-3 contro Philipp Kohlschreiber agli Internazionali di Tennis. Dalla sconfitta in casa Cecchinato ha perso 10 incontri consecutivi (Kohlschreiber; Mahut; Raonic; Hurkacz; De Minaur; Bedene; Delbonis; Chardy; Schwartzman; De Minaur). Nell’anno in cui è scivolato fino al sessantacinquesimo posto della classifica mondiale ha anche cambiato il suo coach: da Simone Vagnozzi che lo ha seguito per due anni e mezzo e passato a Uros Vico che sarà il suo nuovo allenatore fino al termine della stagione.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia