E’ finita l’avventura di Matteo Berrettini sui prati londinesi. Nel match di quarto turno del singolo maschile di Wimbledon, nel prestigioso scenario dell’All England Lawn Tennis Club, il 23enne romano ha ceduto di schianto contro il 37enne svizzero Roger Federer, "re" dello Slam britannico, che ha fatto suo per ben otto volte in carriera. L'azzurro, numero 20 del mondo e 17 del seeding, ha perso col punteggio di 6-1 6-2 6-2, mostrando in più di una occasione di vivere una giornata "storta".
Berrettini è risultato, durante tutta la partita (durata soltanto un’ora e 13 minuti), in stato "confusionale", probabilmente perchè condizionato dal fascino del Centre Court londinese e dal blasone dell’avversario, attuale numero 3 del rankig Atp e 2 del mondo, vero e proprio padrone di casa nella capitale inglese, dove non a caso lo chiamano "King Roger".
Intanto, gli organizzatori degli "Championships" hanno di fatto accettato le pronte scuse di Fabio Fognini, arrivate subito dopo il match perso contro Sandgren, "condito" da diversi epiteti poco eleganti nei confronti del popolo british ("Maledetti inglesi, maledetti. Scoppiasse una bomba su questo circolo. Una bomba deve scoppiare qua", aveva urlato in campo l’azzurro). "Quello di Fognini è stato un commento molto sfortunato. Uno di quei commenti dettati dal 'calorè del momento. E’ positivo il fatto che il giocatore si sia scusato subito" ha detto l’ex tennista britannico Richard Lewis, attuale amministratore delegato del circolo che ospita i match del torneo di Wimbledon. "Non mi sorprenderei se alla fine per l’italiano ci fosse una piccola multa", ha aggiunto Richard Lewis. Escluse al momento, invece, squalifiche, nonostante già il ligure nel 2017 sia stato "punito" agli US Open per insulti sessisti nei confronti di una giudice di sedia.
Procedono spediti, intanto, oltre a Federer, gli altri due "big" del singolare maschile, ovvero il serbo Novak Djokovic e lo spagnolo Rafael Nadal, che continuano a lasciare le briciole ai propri avversari. Oggi ne hanno fatto le spese, rispettivamente, il francese Ugo Humbert e il portoghese Joao Sousa. Musica ben diversa nel tabellone riservato alle donne, dove avanzano con convinzione Serena Williams (tornata ai suoi livelli ottimali) e Simona Halep; mentre escono di scena la numero uno del mondo Ashleigh Barty, le ceche Karolina Pliskova e Petra Kvitova e la 15enne statunitense Cori "Coco" Gauff.
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