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Serie A: alla Lega 973 milioni dai diritti tv, 90° Minuto è salvo

La Serie A andrà in onda su Sky e su Dazn, la piattaforma internet per eventi sportivi live on-demand di Perform, ed è probabile che l’intero campionato sia visibile sulla pay tv satellitare attraverso un accordo di 'ritrasmissione' con la società inglese. E 90' Minuto è salvo.

Si chiude così la lunga partita dei diritti tv, che porta 973,3 milioni di euro (con bonus fino a 150 milioni annui) nelle casse della Lega Serie A dopo 13 tormentati mesi, due bandi a vuoto e uno naufragato con Mediapro, che questa volta non ha fatto offerte, così come Tim. I club non raggiungono il minimo richiesto di 1,1 miliardi ma alla fine, con il primo bando per prodotto, hanno ottenuto offerte superiori di quasi il 20% rispetto agli 830 milioni prospettati a gennaio nella seconda asta da Sky e Mediaset. Nonché rispetto ai 945 milioni pagati nel triennio appena concluso da Sky e dal Biscione, che questa volta ha offerto meno della metà richiesta per il secondo pacchetto meno pregiato, e poi non ha rilanciato.

Sfilatasi Mediaset, sono servite cinque ore di negoziati per i rilanci di Sky e Perform, accettati dall’assemblea. La delibera all’unanimità è solo uno degli aspetti che soddisfano il presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, che parla di "giornata importantissima per il calcio italiano2, sottolineando che «Sky è una conferma e per la prima volta si è affacciato un soggetto internazionale».

Di sicuro era una giornata attesa dagli abbonati alle pay tv e dagli appassionati di calcio. Ora sanno che 7 partite andranno in onda su Sky: 2 sabato, alle 15 e alle 18; 4 domenica, 2 alle 15, una alle 18 e 20.30; e il posticipo di lunedì sera. Inoltre, in base alla formula 'pick', Sky può collocare nei propri slot orari 16 dei 20 big match. Perform si è assicurata 3 gare, una sabato alle 20.30 e 2 domenica, alle 12.30 e 15 (e ha 4 scelte sui big match): andranno in onda su Dazn (già attiva in Germania, Austria, Svizzera, Giappone e Canada) e con ogni probabilità anche su Sky, come prodotti chiusi, con stesso marchio e telecronaca, grazie alla ritrasmissione. «Mi auguro - è l’auspicio di Miccichè - che si eviti il doppio abbonamento».

I licenziatari possono fare accordi con chiunque, quindi punta ad avere alcune partite anche Mediaset per Premium, come annuncia in serata il Biscione, che ha offerto 200 milioni a stagione per il pacchetto da 4 gare quotato 408 milioni, e non ha rilanciato, definendo il bando «totalmente sbilanciato». Il modello di vendita non è piaciuto nemmeno a Tim, che non ha fatto offerte ma potrebbe essere interessata ai diritti per gli highlights sul web, visibili 3 ore dopo i match, in vendita a fine giugno.

In quel bando saranno inseriti anche i diritti in chiaro, non più embargati fino alle 22 di domenica ma fino alle 19. «Abbiamo ottenuto maggiore elasticità da Sky e Perform per le trasmissioni in chiaro - ha spiegato Miccichè -. Riparte 90' Minuto». Il dg della Rai, Mario Orfeo ha accolto con soddisfazione l’annuncio, ringraziando al telefono Miccichè. La tv di Stato per il 2015-18 aveva pagato 13 milioni e non è escluso che ora abbia concorrenza.

Per la prima volta la Lega è coinvolta nello sviluppo del mercato, poiché i 150 milioni variabili in ballo con Sky e Perform sono legati ad abbonati e revenue share. Calcolando i bonus e i 370 milioni incassati nell’asta internazionale, la Serie A raggiunge livelli mai visti, 1,4 miliardi di euro di ricavi, e può avvicinarsi a 1,5, calcolando i diritti ancora invenduti (come quelli radiofonici, chiaro, cinema e teatri). "E' un riconoscimento importante per il calcio italiano - ha commentato Miccichè -. Il suo valore non è solo sportivo ma anche di occupazione, indotto e contributo alla crescita economica dell’Italia: è tra le prime 10 industrie del nostro Paese. Questo accordo è la base su cui sviluppare una Lega moderna e internazionale, e rendere la Serie A sempre più interessante anche all’estero».

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