“Marco non ha nulla da perdere, e per batterlo Djokovic dovrà stare molto attento e dovrà giocare come sa”. Adriano Panatta è l’unico azzurro in campo maschile ad aver vinto un torneo dello Slam, proprio al Roland Garros, nel 1976. Adesso Marco Cecchinato, arrivato ai quarti di finale, cercherà di emularlo, ma per realizzare questo sogno prima dovrà superare lo scoglio di un ex numero uno del mondo. Panatta, però, non dà il “Ceck” battuto in partenza…
Cosa dovrà fare Cecchinato per battere un mostro sacro come Djokovic?
Questo ragazzo non ha nulla da perdere, gioca i quarti di finale di uno Slam contro uno dei più forti giocatori della storia. Deve solo dare tutto se stesso. Anche se Djokovic non è quello di 2-3 anni non è mica facile batterlo, è abituato a questi livello. Cecchinato però ha tutto per giocare bene, punto per punto, e nel tennis non si può mai sapere.
Quale può essere la chiave tattica del match?
Se Cecchinato gioca come ha fatto in questi giorni, può sicuramente metterlo in difficoltà. Djokovic ora sbaglia di più rispetto al passato, e le caratteristiche di Cecchinato ben si sposano con questo: gioca molto “caricato”, la sua palla è difficile da leggere, e poi corre molto, lotta, e questo ai grandi tennisti può dare fastidio, specie se non conoscono bene chi hanno di fronte. Goffin infatti era quasi infastidito da questo ragazzo italiano che lo stava mettendo in difficoltà, ha tentato di tutto, era quasi offeso da come stava reggendo bene Cecchinato che è stato bravissimo, ha tenuto alla grande soprattutto nel terzo e nel quarto set, non si è fatto distrarre. Oggi a certi livelli se giochi ogni palla col sangue, è già un grande passo avanti. Djokovic non può permettersi di prendere sottogamba l’impegno.
Anche lei è rimasto sorpreso, come tutti, dalla svolta di Cecchinato a questi livelli?
Il lavoro paga. L'umiltà, la voglia di far risultato. Quattro mesi fa giocava nei Challenger, e ora è nei quarti di finale di un torneo dello Slam. Io vedo un ragazzo che lotta, che si dedica al tennis. Devo dire che non lo avevo visto giocare, l’ho visto contro Goffin e mi ha sorpreso. Un buon servizio, ottimi fondamentali, e attenzione: ha molti margini di miglioramento.
Chi le ricorda dei giocatori del passato?
Oggi giocano in modo diverso, c’è poco da fare. Con le racchette di allora, anche con le palle che c'erano, è impossibile fare un paragone. Oggi con queste attrezzature riescono cose che prima erano semplicemente impensabili.
Che ricordi ha del suo primo quarto di finale in uno Slam?
La mia situazione era diversa, io avevo già vinto qualche torneo importante, sapevo perfettamente che i quarti di finale in uno slam erano alla mia portata. Però arrivare così in fondo in un torneo così prestigioso è sempre una grandissima soddisfazione.
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