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Champions, fanno festa Juve e Roma: vittoria e qualificazione agli ottavi

TORINO. Fanno festa Juve e Roma, entrambe vincenti in Champions, entrambe qualificate per gli ottavi.

La Juventus supera il girone con il 2-0 ad Atene sull'Olympiacos, staccando alla fine di 4 punti lo Sporting Lisbona, battuto al Camp Nou dal Barcellona. In gol abbastanza presto - Cuadrado al 15' - per chiudere il conto ha dovuto aspettare fino all'89', quando Bernardeschi entrato da pochi minuti, ha firmato il raddoppio, con il suo primo centro in Champions League.

Dalla Catalogna non sono mai arrivate brutte notizie, ma Allegri ha avuto di che arrabbiarsi: troppi errori, superficialità e passaggi sbagliati hanno costellato la partita della Juventus, che ha lasciato tre palle-gol ai greci: due belle parate di Szczesny, una per tempo, e un incrocio dei pali di Ben Nabouhane, sull'1-0, hanno salvato la porta, per la quarta partita consecutiva (Barcellona, Crotone, Napoli e, oggi, Atene). Tra i crucci di Allegri resta poi Dybala, ancora nelle nebbie di un periodo-no. Quando è uscito, sostituito da Pjanic, l'argentino si è seduto in disparte sulla panchina bianconera, meditabondo.

Per la Roma tutto in una notte. Ottavi di Champions da primi nel girone e Stadio: i tifosi della Roma cerchieranno di rosso il 5 dicembre, giorno della promozione nell'Europa che conta e, soprattutto, del via libera definitivo alla nuova 'casa', festeggiata anche dalla sindaca Virginia Raggi in tribuna. La Roma batte gli azeri del Qarabag 1-0, torna dopo due anni a respirare l'aria d'élite del calcio che conta e lo fa addirittura da prima della classe, davanti a Chelsea e Atletico Madrid sui quali il 24 agosto tutti avrebbero scommesso. Allora furono Garcia prima e Spalletti poi a portarcela, oggi il merito va a una squadra 'nuova', nel gioco e nella sostanza e a Diego Perotti che nel giorno dell'addio di Totti l'aveva trascinata in Champions per i capelli, con un gol in pieno recupero e oggi ce la fa rimanere con un tap-in che vale oro.

Una partita non bella, va detto, ma la posta in palio era tanto grossa da giustificare la prova a tratti incolore dei giallorossi. Il freddo e la diretta tv tengono lontano dall'Olimpico una gran fetta di pubblico: solo in 35mila hanno dato retta alla richiesta di Di Francesco che chiedeva il pienone, ma basta e avanza a trascinare Nainggolan&Co a svolgere il 'compitino'. E già, perché gli azeri, che pure avevano fermato i 'colchoneros', hanno alzato un vero muro davanti a Sehic (4-1-4-1).

Il gol della vittoria all'8' del secondo tempo: percussione in area per Dzeko che tira addosso a Sehic, ma sul rimpallo Perotti è bravo nel tap-in di testa a porta vuota. Un gol liberatorio che evita ulteriori batticuori, considerando il gol negli stessi minuti di Saul a Stamford Bridge.

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