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Tour de France, il ritorno di Aru: un sogno che si realizza

Fabio Aru

ROMA. StraordinAru. Come ai tempi del trionfo alla Vuelta o come quando mise in difficoltà Alberto Contador al Giro d'Italia 2015, assieme al compagno di squadra Landa. Fabio Aru è tornato e si è preso la salita di Froome e soprattutto dell'amico ed ex compagno di squadra Nibali, che lo ha preceduto nel 2014.

"Quando sto bene, io attacco sempre", il mantra del 'Tamburino sardo' che in salita detta la propria legge, giocando in contropiede e mettendo alle corde chi davvero punta alla maglia gialla di Parigi, non solo a quella odierna indossata in partenza dal gallese Geraint Thomas.

"Sono incredulo, è stata durissima, ma è una grande soddisfazione vincere qui al Tour e per di più indossando la maglia tricolore. Ho attaccato ai tre chilometri, cercando di dare tutto, malgrado i corridori del Team Sky avessero impostato un ritmo altissimo. Ho voluto mettere alla prova gli avversari e, quando ai -100 metri mi sono girato, ho capito che avevo vinto. Una gioia immensa". Aru è reduce da una primavera drammatica che, nel giro di pochi giorni, lo ha privato del caro amico Scarponi e del Giro d'Italia che partiva dalla 'sua' Sardegna.

"Ho avuto una primavera difficile ma, con tanto impegno, finalmente la situazione è girata anche per me. Adesso spero vengano giorni migliori. Sono così felice: ho vinto la Vuelta, ho vinto al Giro, il Tour mi mancava ed era un sogno per me. Credo, però, che realizzerò solo tra qualche ora la portata di quel che ho fatto. Battere Froome sarà difficile, ma ci proveremo fino alla fine. Il finale di oggi l'avevo studiato nel video del successo di Vincenzo Nibali del 2014. Ho capito dove attaccare e l'ho fatto".

Christopher Froome, vincitore di tre Tour de France, più un secondo posto alle spalle dell'allora compagno Bradley Wiggins, dopo l'arrivo, ha parlato di classifica "generale apertissima, c'è poca distanza tra noi corridori che occupiamo le prime posizioni. Aru sarà un contendente difficile da affrontare fino alla conclusione di Parigi", le parole del capitano del Team Sky, che forse pensava di rivestire la maglia gialla più avanti.

E invece sarà costretto a sentirne ancora una volta il peso. Il primo verdetto in salita fa registrare i ko dell'australiano Porte, nella generale a 39" da Froome (Aru a 14"), di Bardet (47"), di Contador (52") e del colombiano Quintana (54").

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