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Con un tris di Saul la Spagna elimina l'Italia, ma azzurri a testa alta

ROMA. Un'ora o quasi al livello della Spagna - anzi a tratti perfino meglio - poi l'Italia cede tra qualche rimpianto e saluta l'Europeo Under 21 alla soglia della finale. Il titolo se lo giocheranno, con la Germania, la giovane nazionale 'Roja' e il suo leader Saul, autore di una tripletta.

Il 3-1 finale è severo con la nazionale di Di Biagio, andata oltre le assenze e gli sfavori del pronostico iniziale. Il peccato azzurro e' stato non aver capitalizzato la maggior brillantezza del primo tempo, più che essere andati sotto al primo vero tiro in porta degli spagnoli dopo 53'; ci si sono messi poi anche gli errori di Donnarumma e l'ingenuità di Gagliardini, espulso sullo 0-1 per un inutile fallo da secondo giallo.

Bernarderschi l'aveva anche rimessa sui binari giusti, ma la stanchezza e le incertezze del portiere azzurro hanno lasciato scivolar via la giovane Italia: la sconfitta non è netta come quella di quattro anni fa in finale, ma fa male lo stesso, e tanto. La Spagna che si presenta in campo a Cracovia è quella dei baby fenomeni, da Asensio a Saul, favoritissimi per la vittoria finale e destinati a rinnovare i fasti della 'Roja' di Xavi e Iniesta.

Di Biagio deve rinunciare a Conti e Berardi squalificati, Caldara stringe i denti e va in campo al centro della difesa. Al suo fianco, a destra, c'e' Calabria nella zona di Deulofeu. In avanti, il posto di Berardi è preso da Chiesa. In tribuna, oltre al presidente Figc, Carlo Tavecchio, e al ministro per lo sport, Luca Lotti, c'è il papà di Donnarumma, l'uomo mercato del momento: stavolta dalla curva non partono dollari e contestazioni, semmai il saluto romano di un singolo tifoso, ed è evidente che non è per il portiere.

L'Italia parte bene, pressando alta la Spagna per non far partire l'azione, e sfrutta l'ampiezza. Nei primi dieci minuti ci provano Chiesa, ma il destro e' debole, e Bernardeschi che di sinistro spara alto. La Spagna si fa vedere al 9' da fuori con Ceballos, sull'angolo conseguente Deulofeu prova a beffare Donnarumma direttamente dalla bandierina: il n.1 azzurro vola per togliere il pallone da sotto la traversa. L'occasione d'oro è pero' sui piedi di Pellegrini, al 22': il pallone filtrato da Petagna gli arriva sul destro ai limiti dell'area piccola, ma Arrizabalaga respinge d'istinto. La Spagna, ferita, reagisce.

Alla mezzora Deulofeu spreca sottoporta, poi decide di spostarsi a destra per sfuggire alla guardia di Calabria: al 33' e' Rugani a salvare sulla palla bassa dell'ex milanista su cui Donnarumma è poco reattivo. Il tempo si chiude col tentativo di Petagna, abile a trovare lo spazio in area tra tre ma debole col destro. Si riparte con copione analogo ma la Spagna alza i ritmi e il gol del vantaggio arriva dopo soli otto minuti, alla prima azione: bravo Saul di sinistro a trovare lo spazio giusto dal limite dell'area.

La reazione azzurra è immediata, al 12' Calabria pesca bene sul palo opposto Pellegrini, che non se la sente di calciare e mette al centro sprecando l'occasione del pari. E allora arriva un'altra punizione per l'Italia: Gagliardini fa il secondo fallo da giallo, inutile e ingenuo, e la squadra di Di Biagio resta in 10. Resta solo la chance del colpo d'autore, e lo estrae dal mazzo Federico Bernardeschi al minuto 17': punta l'area dalla trequarti, sposta palloni e maglie rosse che lo marcano e di sinistro infila l'1-1 dal limite (aiutato da una deviazione). A classe risponde classe, e Saul riporta avanti la Spagna dopo soli tre minuti, un gran sinistro a 25 metri sul quale Donnarumma parte tardi: è 2-1. Subentra la stanchezza negli azzurrini (Locatelli e Cerri subentrano a Chiesa e Petagna) e la Spagna sfrutta gli spazi: Deulofeu e Asensio vanno vicini al terzo gol. Ma e' la serata di Saul: la sua stoccata sull'assist di Asensio alla mezzora è la firma sul 3-1. Addio Europei.

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