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Marotta: vinciamo la Champions e avanti con Allegri

TORINO. Nel ranking Uefa stagionale ha perso il primato, scavalcata dalle due madrilene, e il Real è ancora dato per favorito dai bookmakers per la vittoria finale della Champions. Ma sono bazzecole per la Juventus, che sente di avere il passo e la personalità per brindare a una coppa che insegue da 21 anni.

Il sorteggio la porterà a Madrid, a scontrarsi con il Real o l'Atletico, o nel Principato di Monaco, ma dopo avere messo in ginocchio il Barcellona, è diventato fuori moda parlare di avversarie da evitare. "Sono rimaste in gioco le 4 più forti d'Europa, a questo punto non ho alcun tipo di preferenza", sorride Gigi Buffon.

Lui guida la miglior difesa d'Europa: due gol subiti in 10 partite, il Barcellona di Messi, Neymar e Suarez lasciato sempre a secco. "Stiamo diventando un po' più europei - dice il portiere - e il modo con il quale abbiamo passato il turno accresce ulteriormente la nostra autostima". Cullarsi sugli allori, però, sarebbe pericoloso per questo Buffon chiama la squadra a completare l'opera: "Il destino possiamo costruircelo noi, cercando di migliorarci ancora L'importante è avere voglia di proseguire su questa strada di crescita, e a noi la voglia non manca. Al 'Camp Nou' abbiamo scritto un altro pezzo di storia, ma la più bella è sempre quella che dovrà essere raccontata".

Per Bonucci mai come quest'anno il triplete è stata una prospettiva così concreta: "E' soprattutto una questione di testa. Siamo in corsa per tutti e tre gli obiettivi, dobbiamo mantenere la concentrazione per un mese e mezzo per poter arrivare in fondo". La miglior difesa d'Europa, che ha fermato l'attacco atomico del Barca, è merito della 'fase difensiva' dei quattro che stanno davanti: "Il lavoro dei due attaccati e dei due esterni - osserva Bonucci - permette a noi difensori di essere molto facilitati nel leggere le situazioni, di avere una copertura quando siamo in pressing e di leggere le giocate 'sporche' dei difensori e dei centrocampisti avversari".

Tutto merito del 4-2-3-1, in poche parole, la trovata di Allegri per "essere meno conservatori", come aveva spiegato dopo la mossa che si è rivelata vincente. Un'altra volta lo striscione che ha accolto la squadra al rientro al centro di allenamento di Vinovo, era dedicato proprio al tecnico che solo pochi mesi fa una parte dei tifosi perseverava a trattare con scetticismo: "Ieri - era scritto - contenti in Italia, oggi Allegri in Europa andiamo a comandare". Una volta di più Marotta 'conferma' il tecnico livornese: "Il rapporto con Allegri - spiega l'a.d. bianconero - ha portato solo aspetti positivi a tutti e procede bene. Non intravediamo screzi che possano rompere il matrimonio".

Questa Juventus non vede più limiti alla sua cavalcata: "La qualificazione alle semifinali - aggiunge Marotta - è una grande impresa. Ma è solo un traguardo che non significa nulla se non saliamo sul podio da vincitori. Abbiamo due ostacoli da superare". Sono 45 giorni da vivere intensamente. "Un mese e mezzo più importante degli 8 precedenti. - osserva Allegri -. Lavorando come abbiamo fatto finora, regaleremo altre emozioni".

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