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Rossi in Argentina: "L'obiettivo è salire ancora sul podio"

ROMA. L'obiettivo è "salire ancora sul podio". Valentino Rossi si avvicina al Gran premio di Argentina, seconda prova del Motomondiale, consapevole che la strategia dei piccoli passi può portare lontano, in attesa di risolvere alcuni problemi di guidabilità della sua Yamaha.

Dopo il terzo posto di Losail - risultato niente affatto disprezzabile viste le premesse durante le libere in Qatar - 'costanza' è la parola d'ordine del pluricampione. "L'inizio non è stato facile. Abbiamo lavorato sodo durante i test, ma nel primo fine settima di gara abbiamo trovato delle soluzioni fondamentali, soprattutto per quanto concerne l'anteriore" ha sottolineato Rossi.

Il circo delle due ruote si sposta nel moderno circuito Termas de Rio Hondo, che nel 2014 accolse il ritorno del Mondiale in Argentina dopo un'assenza di 15 anni e dove, l'anno successivo, Rossi ottenne una splendida vittoria nonostante il via dall'ottava posizione in griglia, indossando sul podio la maglia della nazionale con il numero 10, per un successo dedicati a Maradona.

Nel 2016 arrivò un secondo posto bello e fortunato, tra le Repsol Honda di Mar Marquez e Dani Pedrosa, complice il 'suicidio' dei ducatisti, quando Iannone speronò Dovizioso durante l'ultimo giro. Il grafico della fiducia è in risalita, dopo un inverno che aveva gelato la voglia del Dottore di puntare al decimo titolo. La prova inaugurale del 2017 è servita per rinnovare le speranze ed accorciare la distanza sui più veloci, a cominciare da Maverick Vinales, da quest'anno velocissimo e scomodo compagno di box.

Il catalano ha vinto in Qatar, ma non scappando via dalla luce verde, come ci si aspettava. Dovizioso e Valentino gli sono rimasti in scia fino all'ultima curva. "La pista Argentina mi piace molto e spero che le condizioni dell'asfalto siano buone perché l'anno scorso abbiamo incontrato delle difficoltà - è l'auspicio di Rossi - Dovremo impegnarci duramente, per salire ancora una volta sul podio". Il tracciato è uno dei più veloci del calendario e, causa lo scarso uso, l'asfalto è molto abrasivo. Una bella sfida anche per Michelin.

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