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Cade, ma si rialza e poi trionfa: impresa
di Viviani, oro nel ciclismo su pista

RIO DE JANEIRO. Un oro e un argento nella decima giornata, e sale 23 il medagliere olimpico per l'Italia ai Giochi di Rio. Londra e Pechino, le ultime due edizioni dei Giochi, sono già uguagliate per numero di ori (8) e di argenti (9) quando mancano ancora sei giorni di gara. La medaglia piu' preziosa arriva nel ciclismo su pista, con l'omnium di Elia Viviani.

In testa dalla quarta prova in poi, l'azzurro di Verona ha stupito anche nella lunga ed emozionante prova a punti finale: attorno alla meta' della lunga serie di sprint è caduto, travolto dallo scivolone provocato da un movimento brusco di Cavendish, lo sprinter britannico poi argento. Viviani si è alzato, è ripartito, ha vinto due degli ultimi tre sprint e ha chiuso il suo cerchio d'oro.

La giornata azzurra era cominciata sulla spiaggia di Copacabana con l'argento di Rachele Bruni nella 10 km di fondo, anche questa a suo modo una medaglia thrilling. La nuotatrice fiorentina era esordiente ai Giochi, e ha visto trasformare l'iniziale bronzo nel secondo posto dopo la squalifica per evidente scorrettezza della francese Aurelie Muller.

All'arrivo in coppia, dietro l'oro dell'olandese van Rouwendaal, la nuotatrice transalpina ha tirato giù l'azzurra nel tentativo di mettere prima la mano sulla piastra: un episodio giudicato illecito dai giudici che hanno subito penalizzato la Muller. "Mi ha affossato, è giusto così. Sono felice, questa medaglia ripaga dei tanti sacrifici, sono stati quattro anni duri", ha detto la fiorentina che aumenta il bottino azzurro in attesa di Elia Viviani: nel ciclismo su pista, l'azzurro è in testa nell'omnium dopo le prime 4 prove. Obiettivo oro, le due gare conclusive alle 21 e 22.32 ora italiana.

Nell'atletica,invece, Donato fuori dalla finale del triplo. Esce anche Irma Testa, prima pugilatrice azzurra ai Giochi e ultima rappresentante della spedizione italiana del ring. Non capitava dal '96 che il pugilato italiano non andasse a medaglia. L'atmosfera di Rio resta intanto intrisa di Husain Bolt, e il suo lampo nella notte. Il giamaicano, che ha conquistato per la terza volta consecutiva l'oro nei 100, non si è tirato indietro dal suo consueto show. "Altre due medaglie d'oro e divento immortale" ha detto l'uomo più veloce del mondo, dopo l'ennesima impresa, seguita da un vero e proprio show prolungato, in pista e davanti alle telecamere.

Bolt ha fatto il giro di campo, ha scandito l'urlo 'Giamaica' con i tanti tifosi arrivati da casa, ha abbracciato la madre in tribuna scavalcando le barriere, si e' messo in posa nel suo universale gesto dell'arciere, si è prestato ai selfie di spettatori e atleti in pista. Ha trovato perfino il tempo di elogiare il sudafricano van Niekerk che aveva poco prima frantumato il record del mondo di Michael Johnson sui 400. Poi, di fronte alle immagini che lo ritraevano mentre mimava il gesto della chitarra a pochi minuti dalla chiamata in pista per la finale, ha ammesso alla tv brasiliana: "E' solo musica che mi rilassa: quale? Bob Marley...", e via con qualche accenno poco intonato di 'One Love'.

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