NIZZA. Il sogno islandese continua e per l'Inghilterra, invece, si materializza l'incubo sportivo. Fuori dall'Europa unita, per scelta dei sudditi di Sua Maestà, e adesso anche esclusa dall'Europeo di calcio.
Lo spettro inglese ha le sembianze della gigantesca Islanda, che prima ha conquistato contro ogni pronostico la fase finale dell'Europeo, poi la qualificazione negli ottavi, adesso i quarti. Chi lo avrebbe mai detto che la squadra di Lagerbaeck potesse arrivare così in alto?
La Nazionale che viene dal freddo, e che sta regalando una favola magnifica agli oltre 300 mila abitanti dell'isola (12mila dei quali oggi erano a Nizza a fare il tifo), oggi ha superato addirittura un ostacolo durissimo come l'Inghilterra che, in questo Europeo magari non ha brillato, ma resta pur sempre una squadra formata da giocatori di livello, esperti e abituati a esibirsi in competizioni prestigiose.
La straordinaria forza fisica, un'invidiabile preparazione atletica, ma anche l'organizzazione tattica dell'Islanda, invece, hanno avuto il sopravvento, ribaltando il gol iniziale di Rooney su rigore (netto) e poi conservando il 2-1 fino alla fine, peraltro senza correre rischi eccessivi. E così, la piccola-grande Islanda, la vera 'Cenerentola' di Euro 2016, si è regalato un impensabile quarto di finale contro la Francia. Praticamente, un altro Everest. Ci si chiede a questo punto dove possa arrivare questa squadra così sbarazzina, forte, essenziale, che gioca un calcio elementare ma efficace, tutto corsa e determinazione, grinta e cuore.
Dei fuochi d'artificio illuminano subito l'ultimo ottavo di finale di Euro 2016, perché l'Inghilterra ci impiega circa 200 secondi per procurarsi il rigore del vantaggio, con Sterling, abbattuto in area da un'uscita in ritardo del portiere. Rooney non perdona dal dischetto. Altri 120 battiti di cuore e l'Islanda ristabilisce l'equilibrio, con Ragnar Sigurdsson, bravo a farsi trovare smarcato in area e a fulminare da pochi passi Hart. Tutto da rifare.
L'Inghilterra resta stordita dall'uno-due islandese e fatica a riorganizzarsi. Ci riesce al 15': dopo una gran mischia nell'area islandese, gran botta dal limite di Alli, pallone di pochissimo oltre la traversa. L'Islanda corre a mille all'ora e gli inglesi non si ritrovano su quei ritmi. Bisogna arrivare al 28' per trovare una conclusione degli uomini guidati da Hodgson che, dopo un bel cross di Sturridge dalla destra, vanno al tiro (al volo, bellissimo) con il discusso Kane, ma Halldorsson alza in angolo. L'Islanda non resta a guardare e, al 33', replica con Skulason, che manda il pallone di poco fuori alla destra del palo di Hart, proteso in tuffo. Il tempo (senza recupero) si chiude di fatto al 38', quando Smalling di testa da pochi passi manda alto.
Nella ripresa l'Inghilterra inserisce quasi subito Vardy, nel tentativo di trovare qualche spazio, ma sono ancora gli islandesi ad andare vicino al gol all'11', con una rovesciata spettacolare di Ragnar Sigurdsson, che Hart neutralizza. Sarebbe stato il gol dell'anno. L'Inghilterra spinge di più, o comunque si affaccia più spesso nella metà campo avversaria ma l'Islanda, quando parte in contropiede, è un fulmine di guerra. Al 27' gran botta di Bjarnason e pallone alto, poi ci prova Gunnarsson (39') e Hart fa ancora buona guarda, poi se la ride quasi incredulo.
Il finale è dell'Inghilterra, ma la qualificazione è degli islandesi, che hanno anche la forza di festeggiare facendo una specie di Haka sotto il settore dei loro sostenitori. E' una scena da brividi, come quelli di un inverno islandese.
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