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Roland Garros, Djokovic batte Murray e conquista Parigi

PARIGI. Al quarto tentativo, Novak Djokovic ce  l'ha fatta a imporsi anche sulla terra rossa del Roland Garros,  a Parigi. Era l'unico torneo dello Slam assente sulla bacheca  del tennista serbo, cui nemmeno due leggende come Nadal e  Federer riescono a tenere testa in quanto a vittorie.  Particolarmente sorridente, 'Nolè, quando Adriano Panatta gli  ha consegnato la Coppa dei Moschettieri, al termine della finale  vinta sullo scozzese Andy Murray, con il punteggio di 3-6, 6-1,  6-2, 6-4.

Il numero 1 del mondo oggi è diventato il primo tennista a  vincere quattro titoli dello Slam di fila da tempi immemorabili:  Wimbledon e Us Open 2015, Australian open e appunto Roland  Garros 2016. Il match, più che bello, è stato tirato, nervoso,  con Murray apparentemente sfavorito dalle cinque ore di tennis  in più nelle gambe rispetto al leader della classifica Atp.

È  partito a spron battuto, Murray, ma non è riuscito a giocare con  la stessa intensità dopo la prima ora.  Djokovic, che era stato colpito da una specie di maledizione  a Parigi, ha fatto tesoro della sconfitta subita contro lo  scozzese il mese scorso, a Roma, sempre sulla terra rossa,  quindi ha cominciato a martellare, cancellando le dèbacle del  2012 e del 2014 contro Nadal, ma anche quella dell'anno scorso,  quando si arrese a Wawrinka. Questo successo gli valso il 12/o  titolo dello Slam, uno in più di Bjorn Borg che, proprio domani,  compirà 60 anni. Djokovic ha vinto sei Open d'Australia e 2 Us  Open, un Roland Garros e tre edizioni del torneo di Wimbledon.  Da oggi è entrato nel ristretto club degli immortali della  racchetta. Come del resto era giusto che fosse.

Per Murray, invece, è maturata un'altra sconfitta, che  coincide con l'ottavo ko nella finale di uno Slam. Peggio di lui  hanno fatto solo il cecoslovacco Ivan Lendl, che è stato battuto  11 volte, e lo svizzero Roger Federer, che si è arreso in nove  occasioni. Allo scozzese, tuttavia, sono arrivate le  congratulazioni dello stesso Djokovic. «La partita di oggi non è  stata semplice e questo per merito di Andy - le parole del nuovo  re di Parigi -. Sono contento di condividere con lui questi  momenti: del resto, uno dei due doveva vincere. Congratulazioni  anche al team di Murray, so quanto lavorano; Andy è uno dei  professionisti più seri».  Non è mancata la dedica strappalacrime: «Alla mia famiglia e  a mio figlio, mi sopportano quotidianamente e sono fantastici a  gestirmi. Sanno di cosa sto parlando». «Questo è uno dei momenti  più speciali della mia carriera - ha concluso Djokovic -. Grazie  a tutti e all'anno prossimo».

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