LEICESTER. Mancava ormai solo la certezza aritmetica, è arrivata in differita di 24 ore: il 2-2 del Tottenham in casa del Chelsea regala al Leicester il suo primo titolo nazionale in 132 anni di storia. L'epilogo più incredibile, impensabile, fiabesco di una storia che ha catturato l'immaginazione di tutti i tifosi del pianeta. Da Bangkong a Melbourne, da Pechino a Nairobi, la favola Leicester è globale, impazza sul web, tempestato di foto di festeggiamenti provenienti dai quattro angoli del pianeta. Dopo il pareggio dell'Old Trafford, le Foxes non hanno dovuto aspettare più di 24 ore. Claudio Ranieri non ha potuto seguire la partita dello Stamford Bridge perché era in volo da Roma, dopo la visita lampo per pranzare con la mamma di 96 anni: Mamma mia, titolavano gia' stamane i giornali inglesi, con un omaggio al tecnico italiano. Leicester invece si è fermata davanti alle televisioni dei pub, stracolmi per l'occasione, la partita dei rivali. Novanta minuti vissuti al cardiopalmo, in attesa del sospirato regalo da parte dei Blues. Prima il doppio vantaggio del Tottenham con le reti di Kane e Son poi, nella ripresa la rimonta del Chelsea che con i gol di Cahill e Hazard di fatto consegna il titolo di campione d'Inghilterra al Leicester.
E al triplice fischio finale, in una frazione di secondo, l'incontenibile tripudio si è trasferito da Londra a Leicester, pronta ormai da giorni a dare il via ai festeggiamenti. Coordinati da una campagna, Backing the Blues (sostieni i blu), che venerdì scorso aveva illuminato di blu la città. Dal municipio alle vie del centro, tutte illuminate con il colore del club. Trasfigurando la città in un oceano di gioia. Una calma che nulla aveva in comune con l'incontenibile baldoria di questa sera. E con le strade di questa cittadina dell'East Midlands invase da un entusiasmo molto poco british: clacson, bandiere, cori e canti. Innaffiati da fiumi di birra, offerti dai pub che trasgredendo al rigido protocollo che prevede la chiusura alle 23:00 sono rimasti aperti più a lungo. Non hanno partecipato ai festeggiamenti, ma sono stati comunque presenti anche i protagonisti di questa formidabile cavalcata. A cominciare dallo stesso Ranieri, il più idolatrato, ritratto in un gigantesco murales nel centro della città.
Gli hanno già intitolato un tipo di salsiccia piccante, gli dedicheranno una via cittadina e con ogni probabilità gli regaleranno anche le chiavi della città: con i suoi modi mai sopra le righe, ha conquistato tutti. Domenica prossima, l'ultima gara casalinga contro l'Everton, si trasformerà in una passerella d'onore per gli eroi di questa favola, a cominciare da Jamie Vardy. Scontata la squalifica che lo ha fermato negli ultimi due turni, festeggerà il premio di miglior giocatore del stagione scelto dalla stampa. Il Leicester ha scritto il finale più bello, in stile hollywoodiano, proprio come aveva richiesto Ranieri.
''Più che una dedica vorrei dire che ho sempre pensato che prima o poi lo scudetto lo avrei vinto. Sono lo stesso uomo mandato via dalla Grecia''. Claudio Ranieri campione d'Inghilterra con il suo Leicester regala al Processo del lunedì le sue prime parole dopo la conquista della Premier League. ''L'unica dedica che posso fare a tutti quanti è dirgli di crederci, provateci non solo nel calcio ma in tutti i campi della vita''. Il gol di Hazard?''Sono saltato, è normale. Il futuro? Resto a Leicester, è stato un anno incredibile. Quando Cahill ha segnato - ha aggiunto Ranieri in diretta telefonica con il Processo del Lunedì su Rai Tre - ho pensato che forse qualcosa di bello poteva accadere e al gol di Hazard sono saltato, è normale''. Una dedica? ''Più che una dedica, vorrei ricordare in un giorno così un grande giocatore come Gianfranco Zola. Questo è stato un anno irripetibile e resterò qui, ne ho già parlato con il presidente''.
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