GINEVRA. Sono alla fine sette i candidati che aspirano alla presidenza della Fifa in occasione delle elezioni del 26 febbraio prossimo. La Commissione elettorale ha annunciato oggi che ad aspirare alla successione di Blatter sono il principe Alì Bin al Hussein di Giordania, il presidente della Federcalcio liberiana Musa Hassan Bility, l'ex vicesegretario generale della Fifa Jerome Champagne, Michel Platini e Gianni Infantino, rispettivamente presidente e segretario generale Uefa, lo sceicco del Bahrain e numero uno della Confederazione asiatica Salman bin Ebrahim Al Khalifa e Tokyo Sexwale, attivista anti-apartheid (fu compagno di carcere di Mandela a Robben Island) e oggi politico e uomo d'affari sudafricano.
Rispetto agli annunci dei giorni scorsi da parte dei diretti interessati, non c'è traccia del 51enne ex centrocampista di Trinidad&Tobago David Nakhid, che sosteneva di avere il supporto dell'Unione Caraibica. La Commissione elettorale Fifa procederà ora alla valutazione delle candidature, avvalendosi del supporto della camera inquirente del Comitato Etico, per poi stabilire chi può essere o meno ammesso alla competizione elettorale.
Questo processo non verrà per il momento applicato alla candidatura di Michel Platini, in quanto è in corso la sospensione di 90 giorni inflitta dal Comitato etico Fifa per l'ormai famosa questione dei due milioni di franchi svizzeri ricevuti da Blatter nel 2011 ma per un lavoro svolto alla Fifa fra il '99 e il 2002, oggetto d'indagine del procuratore generale svizzero. Da Zurigo fanno sapere che nel momento in cui la sospensione dovesse esaurirsi o essere annullata prima delle elezioni, la Commissione deciderà come procedere nei confronti di Platini.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia