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Napoli e Lazio volano
Fiorentina ko: è ultima

Due vittorie e una sconfitta in Europa League per le italiane

ROMA. Due vittorie e una sconfitta in Europa League per le italiane. Il Napoli travolge il Midtjylland per 4-1, 3-1 invece il punteggio con il quale la Lazio supera il Rosenborg. Brutta partita per la Fiorentina che perde in casa per 2-1.

NAPOLI TRAVOLGE IL MIDTJYLLAND E VOLA IN COPPA. Il Napoli continua la
sua marcia trionfale in Europa League, dove viaggia a punteggio pieno nel gruppo D. Questa volta tocca ai danesi del Midtjylland sorbirsi una lezione di tattica, di tecnica e, più in generale, di calcio. Finisce 4-1 ma la partita degli azzurri dura solo un tempo. I partenopei chiudono la prima frazione sul 3-1 e nella ripresa si limitano a gestire il vantaggio.

La squadra di Sarri, priva di sei titolari (Hysaj, Albiol, Jorginho, Hamsik, Higuain ed Insigne) impiega una decina di minuti per mettere nel mirino gli avversari che si danno da fare affannosamente solo all'inizio, salvo poi spegnersi in fretta come la fiamma di una candela esposta all'impetuoso vento che spazza la MCH Arena. Subito dopo comincia il bombardamento delle truppe partenopee contro la porta di Andersen che, solo grazie alla sua bravura ed all'aiuto dei legni, riesce a contenere il passivo.

Callejon e Gabbiadini fanno la parte del leone in questa fase. Lo spagnolo porta il Napoli in vantaggio con uno splendido gol in acrobazia. Gabbiadini stende gli avversari con una doppietta che lo rilancia alla grande, dopo tanta panchina ed offre a Sarri un'alternativa molto seria ad Higuainnel ruolo di attaccante centrale. Prima che finisca il tempo il Napoli va vicino al gol numerose volte, con Callejon, Gabbiadini ed Allan che non riescono a concludere favorevolmente azioni a tratti anche travolgenti.

Gli azzurri subiscono un gol, il primo in Europa in questa stagione, nel finale del primo tempo a conclusione di un'azione casuale, nata da calcio d'angolo e conclusa con un tiro sbagliato, fortuitamente deviato in rete. Nella ripresa il Napoli è più speculativo mentre il
Midtjylland cerca il gol per riaprire la partita. In realtà i danesi non riescono a rendersi mai pericolosi nella prima mezz'ora. Soltanto al 32' sfiorano il gol, quando Koulibaly respinge sulla linea una conclusione di Royer. Il resto della gara vede gli azzurri più attenti nel controllo delle azioni e all'ultimo istante Higuain, subentrato al 18' della ripresa a Callejon, trova la soddisfazione del gol, su suggerimento di El Kaddouri.

L'ATTACCO FUNZIONA, LAZIO IN 10 BATTE ROSENBORG. Una Lazio incerottata, pasticciona e in inferiorità numerica per 85' basta e avanza per superare l'ostacolo Rosenborg e ipotecare il passaggio di turno in Europa League. Nell'Olimpico semideserto (nemmeno 7.000 gli spettatori infreddoliti da un'improvvisa tramontana) finisce 3-1 con i gol dei suoi tre dioscuri: Matri, F.Anderson e Candreva dopo 90' non indimenticabili di gioco. Bastano però le prodezze di quei tre là davanti per battere i futuri campioni di Norvegia. Il tutto condito da tanti svarioni da una parte all'altra e ben 4 legni (due per parte), frutto però più di maldestre giocate delle due difese che di giocate d'autore.

I biancazzurri hanno però l'alibi dell'infermeria zeppa che costringe Pioli a ben sei cambi rispetto alla partita di domenica contro il Sassuolo. All'ultimo minuto va ko anche Kishna (ginocchio) che si aggiunge alle assenze di Biglia, De Vrij, Parolo, Keita e Djordjevic. Pioli avrebbe voluto confermare il collaudato 4-2-3-1 ma l'ennesima scellerata espulsione di Mauricio, dopo neanche 6', lo costringe a rimescolare le carte: dentro Gentiletti, che alla lunga si rivela peggiore del maldestro brasiliano, per Onazi per un obbligatorio 4-4-1. Partita in salita però solo in apparenza, data la pochezza dell'undici norvegese che, privo del bomber Helland, non si contraddistingue certo per il bel gioco, preferendo un pragmatismo spicciolo che rende la partita assai poco gradevole e molto spezzettata. Almeno fino al break di Candreva che basta e avanza per scardinare la traballante difesa scandinava. Così dopo il doppio palo-traversa colti dai capitolini (Hoedt e Mauri) dopo appena 180 secondi di gioco e il rosso a Mauricio, sale in cattedra l'azzurro che con le sue
continue incursioni entra facile nella fragile difesa avversaria. Al 28' punta la porta palla al piede e premia il taglio di Matri, che, a tu per tu con Hansen, non fallisce. Il gol ha il pregio almeno di svegliare gli ospiti e rendere la partita meno balbettante: i norvegesi di scuotono e nel giro di 5 minuti colpiscono due legni, prima con Skjelvik che approfitta di un pallone perso da Gentiletti, poi con Soderlund di testa. Il doppio svantaggio a inizio ripresa obbliga il Rosenborg a buttarsi in avanti e la scossa arriva con l'ingresso di Mikkelsen che offre più solidità in avanti e libera Soderlund da compiti tattici. Il lungagnone centravanti prima sovrasta Gentiletti e accorcia le distanze (24' st), poi va vicino al bis pochi minuti dopo ma la palla stavolta si perde di poco sul fondo. Così tocca ancora una volta a Candreva evitare possibile 'rognè, realizzando un rigore generosamente accordato dal polacco Gilò. Hansen para ma sulla respinta l'87 mette dentro in tap-in. In pieno recupero anche i norvegesi hanno la chance di accorciare le distanze su rigore (ineccepibile stavolta) ma Berisha ipnotizza Soderlund. Il neo 50enne Pioli può festeggiare il compleanno con una vittoria che significa blindare il passaggio di turno in Europa, dopo il pari con il Dnipro e il successo sul St.Etienne ma per tornare ai fasti (soprattutto di gioco) dell'anno scorso dovrà lavorare e soprattutto avere buone notizie dall'infermeria.

KO COL LECH, VIOLA ULTIMI. Scivolone della Fiorentina in Europa League contro il Lech Poznan: la squadra di Sousa capolista in Serie A ha perso 2-1 contro l'ultima nel campionato polacco andata a segno con i neo entrati Kownacki e Gajos, quest'ultimo entrato al posto proprio del compagno di squadra che aveva sbloccato il match al 20' della ripresa, sfruttando una disattenzione difensiva degli avversari.

L'unica nota positiva per i viola è il ritorno al gol di Giuseppe  Rossi al Franchi dove non segnava dal 18 maggio 2014, in campionato contro il Torino. L'attaccante italo americano, in gol anche tre settimane in Europa League contro il Belenenses a Lisbona, ha sfruttato l'assist di Mati Fernandez, ma è successo al 90' e la sua squadra già era sotto di due reti. Troppo tardi insomma per riuscire a raddrizzare il risultato anche se poco dopo lo stesso Rossi ha avuto la possibilità di raddoppiare e nell'ultimo minuto di recupero Babacar ha sciupato un'occasione d'oro davanti alla porta, impedendo peraltro a Bernardeschi, lanciato nella mischia nel secondo tempo insieme a Ilicic e Vecino, di battere più facilmente a rete.

Con questa sconfitta la Fiorentina, messa ko al Franchi anche dal Basilea, scivola all'ultimo posto del suo girone e quindi il cammino in coppa, dove la scorsa stagione era arrivata fino alla semifinale, si sta complicando. Non hanno pagato le scelte di Sousa di schierare una sorta di formazione bis, rilanciando molti di quei giocatori che finora sono stati impiegati poco, a partire da Suarez che ha deluso ancora, continuando con Verdù e Rebic, con quest'ultimo che si è fatto pure espellere al 46' del secondo tempo per un brutto quanto inutile fallo a metà campo. È stata una gara giocata male e sotto ritmo dai viola che forse, anche se Sousa non lo ammetterà, avevano già la testa alla sfida di domenica con la Roma.

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