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Il Milan sbatte contro la Sampdoria: a San Siro finisce 1 a 1

MILANO. Black out a San Siro: si spengono le luci sullo stadio poco dopo la mezz'ora di Milan-Sampdoria e anche sui rossoneri che pareggiano (1-1) la prima delle 'nove finalì che restano da giocare. Al Meazza va in scena l'ennesimo passo falso della squadra di Inzaghi che non riesce a costruire gioco, a essere lucido e cinico sotto porta. Brilla di luce propria invece Etòo che illumina uno stadio spettrale, tanto che Ferrero lo definisce un «astronauta». Al Meazza partita sospesa per qualche minuto a causa di un guasto elettrico, si spengono i monitor e il maxi schermo, si interrompono i collegamenti e si sente solo lo sfottò della Sud: 'Galliani, paga la bollettà. La situazione ritorna alla normalità all'inizio del secondo tempo quando la Sampdoria trova il gol del momentaneo vantaggio grazie a una magia di Etòo e al suo magnifico invito per Soriano. I rossoneri riescono a recuperare lo svantaggio grazie a De Jong e a una colpevole quanto decisiva deviazione di Duncan. Il pari non serve al Milan nella sua disperata rincorsa. Basta però a spezzare le residue speranze di Inzaghi di rimanere anche la prossima stagione.

L'Europa è lontana e la caccia al sostituto è già iniziata, la scelta potrebbe ricadere proprio su Mihajlovic che esce a testa alta da San Siro. Continua la protesta della Sud che si rivolge polemicamente al presidente Berlusconi, ricordandogli che il Milan non sarà importante per lui ma significa tutto per gli ultras. Sullo sfondo resta la cessione del club, un passaggio epocale per una squadra come il Milan, ormai irriconoscibile rispetto ai tempi d'oro. Il Milan non regala nè gioie, nè spettacolo: Inzaghi conferma la formazione che aveva vinto a Palermo con il tridente Menez, Cerci e Destro. A centrocampo schiera van Ginkel e Bonaventura, sottotono per i problemi fisici avuti in settimana. Mihajlovic trova in Etòo la sua punta di diamante ed è lui che fa la differenza. Il primo tempo mostra le difficoltà del Milan che fatica a trovare la porta, fa possesso palla, ma si lascia imbrigliare da una Sampdoria attenta e ordinata. Poche le emozioni, scarse le giocate di classe: i rossoneri si fanno avanti con alcuni tiri da fuori. Prova Van Ginkel al 15' e al 16'. Al 27' progressione irresistibile di Menez: il francese serve Abate che non trova lo specchio. Stessa sorte per Cerci due minuti dopo. Sul fronte opposto, Etòo è l'unico che cerca il gol e lo sfiora al 22'. Poco dopo la mezz'ora, Menez gioca di tacco per Bonaventura ma Eder è bravo a chiudere. Ad animare una serata piuttosto noiosa, ci pensa l'improvviso guasto sulla linea elettrica che fa saltare schermi e collegamenti e lascia  San Siro in penombra. Sospende Rocchi per un giro di lancette, verifica la visibilità e fa riprendere. Il clima è surreale e il primo tempo si chiude a reti inviolate. Più vivace la ripresa con la Sampdoria proiettata in attacco. All'8', Eder calcia forte una punizione, salva Diego Lopez.

È il preludio al gol che arriva al 13' grazie a una geniale giocata di Etòo:  filtrante per Soriano il quale è bravo a mettere alle spalle di Diego Lopez. Errore clamoroso di Mexes, questa sera nervoso e polemico. Inzaghi richiama Cerci, ingiustamente fischiato. L'attaccante - fino al cambio al 17' - aveva mostrato buona volontà e giusta carica nel cercare in tutti modi di andare a rete. Il tecnico rossonero inserisce Suso, passa al 4-4-2 e fa bene. Contromossa di Mihajlovic che sostituisce Soriano con Duncan, scelta invece sciagurata. Le due squadre si allungano e costruiscono occasioni senza sfruttarle. Da un lato Etòo, dall'altro Destro sul quale interviene Palombo che lo ferma in scivolata. Al 29' il Milan riesce a pareggiare: bella girata di De Jong, deviazione decisiva di Duncan che inganna e spiazza Viviano. Tegola per Inzaghi: duro contrasto tra Destro e Mesbah. Ha la peggio il giocatore rossonero che esce in barella per un forte trauma distorsivo al ginocchio sinistro. Il Milan gioca il tutto per tutto e nel finale è un vero arrembaggio: al 38' palo di Suso, cinque minuti dopo, traversone di De Sciglio per Pazzini che non trova la porta.

Vani i tentativi di Menez e Mexes. Cinque minuti di recupero e la partita si chiude ma il clima si accende: sfiorata la rissa tra Mexes e Wszolek.  Il Milan discontinuo e poco brillante viene fermato da una Sampdoria non irresistibile: va a 42 punti, all'8/o posto, a sette punti dall'Europa. Un distacco che sembra incolmabile con il derby che incombe e un calendario al limite del proibitivo. Inzaghi si deve rassegnare: il suo addio sembra ineluttabile in una stagione terribile per la squadra e i tifosi. Il futuro è incerto, la società potrebbe cambiare proprietario, i piani sono tutti da definire. Se la ride comunque Mihajlovic che porta la sua squadra vicina al traguardo europeo e si gode il corteggiamento di numerosi club. Resta la suspense. «Non ho ancora deciso. Sono troppo intelligente e maturo per farmi distrarre da queste voci», dice alla fine della partita.

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