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Ha origini siciliane il mago degli scacchi
Caruana ora punta al titolo mondiale

Nato negli Usa, gareggia per l’Italia I suo avi nati a Palermo e Raffadali. È in corsa per il torneo che stabilirà lo sfidante di Carlsen nel 2016

PALERMO. Il nuovo Bobby Fischer ha origini siciliane. Fabiano Caruana, un ragazzo di 22 anni, nato negli Stati Uniti da famiglia di origine italiana, si è fatto conoscere in tutto il mondo per le sue imprese. A fine estate ha battuto, nel torneo di Saint Louis, il campione mondiale in carica Magnus Carlsen, divenendo il numero 2 della classifica dietro il norvegese. Proprio il successo nella prestigiosa Sinquefield Cup in Louisiana, dove ha vinto sette partite consecutive contro i più forti giocatori del mondo, ottenendo il premio di centomila dollari, lo ha rivelato come un grandissimo campione. Nasce la leggenda dell'Harry Potter della scacchiera, un nomignolo che unisce i suoi occhiali, la giovane età e l'intelligenza. Adesso ha intrapreso il cammino per partecipare al torneo degli otto sfidanti che designerà l'avversario al campione per il titolo mondiale nel 2016. Titolo che si mette in palio ogni due anni: dal 7 al 28 novembre al villaggio olimpico di Sochi, in Russia, l’indiano Viswanathan Anand sfiderà Carlsen considerato il grande favorito. Un altro ragazzo prodigio: ha 23 anni. Fra due anni lo sfidante potrebbe essere Caruana.

La scorsa settimana Fabiano ha vinto il primo dei quattro tornei di qualificazione del Grand Prix a Baku, in Azerbaigian, pari merito con l'israeliano Gelfand, e adesso è impegnato nel secondo appuntamento di Tashkent, capitale dell'Uzbekistan. Se vincesse anche qui la qualificazione tra gli otto sarebbe prenotata, ma ci saranno altre possibilità: ancora nel Grand Prix nel 2015 a Tblisi, attraverso la Coppa del mondo (torneo ad eliminazione diretta), per classifica se rimarrà secondo.

Meno note le origini siciliane di Fabiano. I suoi bisnonni paterni sono tutti nati in Sicilia: Luigi Caruana, Rosa Cardella e Giovanni Ghiglione di Raffadali, Gaetana Sarrica di Palermo. La famiglia si trasferisce a Brooklyn agli inizi del secolo, dove nasce il nonno Vincenzo che sposa la monrealese Giuseppina Ghiglione, che aveva raggiunto New York con la famiglia nel 1921. Da questa unione nasce Luigi Caruana che conosce e sposa a Miami, una ragazza italiana, Santina Caruana di Francavilla del Sinni (Potenza). Il 30 luglio 1992 nasce Fabiano. Una storia che abbiamo ricostruito grazie all'aiuto dei suoi genitori, felici di ricordare le loro radici: «L'Italia - dice Santina Caruana - rappresenta la nostra origine e il nostro Paese».

Fabiano comincia a giocare a scacchi di pomeriggio a scuola all'età di cinque anni a New York, dove la sua famiglia si era trasferita dalla Florida, nel quartiere di Park Slope a Brooklyn. È allievo di Bruce Pandolfini, già allenatore di Bobby Fischer. A dodici anni il suo talento è talmente grande che si trasferisce con la famiglia in Europa per migliorare ancora e provare a fare il giocatore professionista. Prima va a Madrid, dove vivono grandi campioni, e poi nel 2007 a Budapest, dove studia con Alexander Chernin. Intanto, nel 2005, dotato di doppio passaporto, sceglie di giocare per l'Italia. Nel 2007, a 14 anni, più giovane di Fischer e tra i più giovani di tutti i tempi, diventa grande maestro. Nel 2010 va a vivere a Lugano; dall'anno scorso ritorna in Spagna, ancora vicino Madrid, a Majadahonda.

Da piccolo era un ragazzo riflessivo o vivace? «Molto determinato», risponde la madre Santina. Un ragazzo dalla voce baritonale, che non ha mai nascosto il suo obiettivo: «Diventare campione mondiale». «Rappresentare l'Italia - ha detto - è stata una scelta naturale, dettata dalla mia storia». «Dell'Italia - dice la madre - ama la gente e il cibo». Dopo il successo di Saint Louis, i Caruana hanno respinto un’offerta della federazione americana per giocare sotto la bandiera a stelle e strisce. Appassionato di cinema, gioca a squash e fa pesi in palestra per mantenere una forma fisica sempre più importante negli stressanti tornei di scacchi, con partite lunghe anche sei ore.

«L'ho visto cambiato - dice Tea Gueci, palermitana, 14 anni, sua compagna di squadra in nazionale in estate alle Olimpiadi di Tromso -, prima era più timido, l'immagine tipica dello scacchista distaccato dal mondo che ci immaginiamo. Adesso gli chiedono tanti autografi, soprattutto le ragazze. E lui li firma volentieri. Poi ha fatto molti progressi nel parlare in italiano. Sta imparando a gestire la popolarità». Un ragazzo tranquillo che si trasforma in un guerriero davanti alla scacchiera: «Un giocatore ideale? Nessuno - ha detto - ho il mio stile di gioco. Negli scacchi bisogna creare, non capire».

In Sicilia è venuto nel 2010 a Città del Mare, a Terrasini, come ospite per i campionati italiani giovanili. «La madre - dice il palermitano Giuliano D'Eredità, consigliere nazionale della federazione scacchi - mi ha detto più volte che spera di portare Fabiano nei luoghi da cui ha origine la sua famiglia. Per ora è super impegnato nei tornei ma prima o dopo speriamo possa accadere».

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