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Francia, Ancelotti festeggia titolo con Psg e Ibra litiga con Leonardo

Dopo Italia e Inghilterra, l'allenatore italiano vince un campionato anche Oltralpe. Ma la festa è a nervi tesi. Lo svedese se l'è presa col dg «colpevole» di non esserlo andato a prendere nei locali dell'antidoping, mentre i compagni festeggiavano

PARIGI. Vittoria ad alta tensione per il Paris Saint-Germain, la squadra carica di campioni acquistati dagli emiri del Qatar che ha portato per la terza volta - e dopo 19 anni - lo scudetto nella capitale francese. Ibrahimovic è nervoso anche mentre i compagni festeggiano, Leonardo è al culmine dello stress ed è pure finito in ospedale, attorno ad Ancelotti sale il canto delle sirene madrilene, ma gli emiri provano a blindarlo. Anche i tifosi - qualche migliaio ma molto irrequieti al Trocadero, di fronte alla Tour Eiffel - vivono questa attesa vittoria in uno stato di alta tensione. Ancor prima che arrivasse il pullman con i giocatori proveniente dal Parco dei Principi, i lacrimogeni della polizia si sono mescolati ai fumogeni di curva, fino a far sparire per diversi minuti la sagoma della Torre. Euforia ritrovata all'arrivo del pullman con Thiago Silva, Verratti, Beckham, Lavezzi e gli altri, tutti in completo scuro e cravatta, uniforme ad hoc per ricevere il trofeo dalle mani del sindaco Bertrand Delanoe, tifoso doc del PSG. In molti avevano gli occhi fissi sul berrettino con visiera di Ibra, che svettava ovviamente in altezza su tutti. Sorrisi, certo, ma chissà cosa c'è dietro. Dopo le fughe di notizie, le controversie, le voci che lo danno in rientro in Italia, forse alla Juventus, lo svedese è apparso ieri sera nervosissimo. Se l'è presa con l'unico che in questo periodo è più nervoso di lui, il direttore sportivo Leonardo, «colpevole» di non esserlo andato a prendere nei locali dell'antidoping: «aspetto da un anno di fare festa con i compagni e devo rimanere qui tutto questo tempo?». Il battibecco a muso duro fra i due, che hanno scelto la lingua italiana per litigare davanti alle tv che inquadravano i compagni in festa, ha ovviamente fatto il giro del web. A rendere tutto l'insieme ancora più «thrilling» è arrivata la notizia improvvisa del ricovero di Leonardo dopo un malore all'arrivo in aeroporto a Parigi. Certo causato dalla fatica e dalla tensione, ma sintomo di una situazione non facile da gestire per il ds, pure abituato ai grandi palcoscenici e a interlocutori ostici. Soltanto una settimana fa, lo stesso Leonardo ha dato una vistosa spallata negli spogliatoi (sempre sotto l'occhio delle telecamere) all'arbitro di una partita finita 1-1 contro il Valenciennes, con il quale aveva avuto da ridire all'uscita dal terreno e per quel gesto rischia una lunga squalifica. Il nervosismo di Leonardo - un problema di «pressione» ma tutto è ok, ha precisato la società - si spiega con le voci sul futuro suo, di Carlo Ancelotti e di diversi giocatori, Ibra per primo. Il Real ha chiesto ufficialmente il tecnico al PSG, gli emiri hanno risposto che il suo addio alla panchina parigina «sarebbe un problema». «Rispettate il suo contratto, ha ancora un anno», ha intimato Nasser al-Khelaifi, presidente del PSG. Se così fosse, anche senza un Ibra che sembra adesso più che mai lontano con la mente e con il cuore da un'avventura che non lo ha mai coinvolto, Ancelotti darebbe vita a una sfida tutta italiana in terra francese con il collega Claudio Ranieri, promosso con il Monaco del magnate russo Dmitry Rybolovlev, che già si sarebbe assicurato Radamel Falcao dall'Atletico Madrid.

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