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Mondiali, Montolivo: "Vice-Pirlo? Sono pronto"

Il centrocampista si sente carico e sicuro di poter reggere la pressione per sostituire il fuoriclasse del Milan. "Sono abituato agli scetticismi"

JOHANNESBURG. Da oggetto misterioso a nuovo leader del centrocampo azzurro al Mondiale. E' un rincorsa lunga quella di Riccardo Montolivo, di professione regista di gioco. "Un anno fa, dopo la Confederations, avevo perso l'azzurro ma mi sono ritrovato: ora eccomi qui, è la mia grande occasione. Ma non ho rivincite personali da prendermi, io sul carro faccio salire chi mi ha voluto sempre bene", dice il più che probabile sostituto di Pirlo nella partita d'apertura dell'Italia, lunedì prossimo contro il Paraguay.  Agli scetticismi, lui è abituato: ne accompagnano la carriera fatta di talento, promesse e discontinuità. "Ma lo scetticismo che accompagna l'Italia può addirittura farci bene - spiega - Ci spingerà a dimostrare chi siamo veramente. Attenti alle sorprese azzurre, penso a Gilardino o Pazzini. Zamorano dice che a questa nazionale manca il Paolo Rossi o lo Schillaci, l'attaccante che chiuda la partita? Meglio, così avremo ancora più voglia di stupire. Senza sassolini da togliersi, perché non giochiamo contro nessuno". L'occasionissima, come la chiama Montolivo, a dire il vero è arrivata anche per una serie di concomitanze, a partire dall'infortunio di Pirlo. "Siamo in due o tre a poter prendere il suo posto, ciascuno con caratteristiche diverse; se tocca a me, sono pronto". Dice che "cominciano a sudar le mani", perché un conto è seguire da tifoso il trionfo del 2006 ("rimasi tutto il mese incollato alla tv"), altra storia è il primo Mondiale, nella squadra campione in carica e con una maglia da titolare, a 25 anni. "L'esperienza di un anno fa in Confederations è stata fondamentale - dice - Sul piano collettivo, perché ora siamo meglio preparati fisicamente e con motivazioni profondamente diverse. Sul piano personale, perché lì avevo perso il treno azzurro. Poi Prandelli mi ha cambiato ruolo, ho giocato un'ottima stagione con la Fiorentina da mediano e regista. E ho riconquistato Lippi: me lo aveva detto, ora hai una nuova posizione e ti seguirò".  Quello della posizione, paradossalmente, può essere un ostacolo in azzurro. "Quando Prandelli mi ha detto 'ti piazzo davanti alla difesa', inizialmente ho avuto qualche difficoltà: poi però mi sono sentito un vestito cucito addosso - ringrazia Montolivo - Un centrocampo a due è per me il miglior modo di dimostrare le mie qualità: ma anche a tre, in azzurro, non c'é problema". Il primo Mondiale dell'Africa ("che spettacolo questo entusiasmo, si vede e si avverte nell'aria: è la chance di un continente") è "elettrizzante", assicura Montolivo. Che però non cede alla tentazione di tanti altri compagni: "Tatuaggi se vinciamo? Sono uno dei pochi a non averne, semmai vedremo. Ma non sono il tipo...", dice col sorriso sereno il nuovo regista dell'Italia.

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