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F1, dominio Ferrari in Bahrein: primo Alonso, secondo Massa

Lo spagnolo debutta alla grande sulla Rossa, conquistando subito la vittoria. Alle sue spalle il brasiliano, terzo Hamilton. Schumacher arriva sesto, solo settimo Button

Sahkir. Balla Nando all’arrivo, danzando a destra e a sinistra con la sua Ferrari con irrefrenabile gioia e destrezza. Era stato ingaggiato per vincere, da subito, e lo spagnolo non si è fatto pregare, conquistando il gran premio del Bahrain al suo debutto in Rosso, come solo Fangio, Andretti, Mansell e Raikkonen avevano fatto in passato: non a caso, tutti campioni del mondo come lui. Dunque dopo un 2009 che definire di sofferenza è poco, il 2010 per la casa di Maranello si apre alla grandissima, dato che a completare la festa arriva il secondo posto del ritrovato Felipe Massa. Una doppietta, dunque: non accadeva dal Bahrein 2008. Esattamente da due anni.  A completare il podio Lewis Hamilton, su McLaren, vecchia rivalità dunque che si riaccende, tanto per ribadire, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che lo scorso campionato, con i marchi storici lontani dalle prime posizione, è stata solo una fastidiosissima (per noi italiani) parentesi.

Alonso ha fatto esattamente ciò che doveva fare. Al via ha scavalcato Massa, riscattandosi così dell’errore in qualifica di ieri, e si è piazzato subito dietro lo scatenato Vettel, che con la sua Red Bull è partito a razzo, dominando la prima parte di gara. Quasi tutti però sapevano che la fiammata del tedesco era un fuoco di paglia. Non perché il talentino teutonico e la macchina creata da quel genio assoluto di Adrien Newey siano dei bluff, tutt’altro, ma in formula uno non si improvvisa niente, e tanti, troppi erano stati i guai di gioventù palesati dalla scuderia della bevanda energetica più amata del mondo sia in inverno che nelle libere in Bahrain. Sul giro secco, leggasi qualifiche, la Red Bull e Vettel sono forse i migliori attualmente, ma la gara è un’altra cosa.

In Ferrari ovviamente tutto questo si sapeva, e Alonso si è pazientemente piazzato a breve distanza dal battistrada per poi azzannare la preda quando è successo quello che tutti prevedevano, ovvero un cedimento allo scarico alla vettura di Vettel. Lo spagnolo lo passava agevolmente e poi si involava facile facile verso la vittoria. Massa, che era dietro al compagno di squadra, è stato distrutto dal ritmo del due volte campione del mondo, che gli rifilava non meno di mezzo secondo al giro. Così, tanto per chiarire chi comanda in squadra.

La doppietta Ferrari e la vittoria di Alonso oscura tutti gli altri motivi di interesse della gara, e non erano pochi.  Michael Schumacher, al suo debutto, ha raccolto un sesto posto senza infamia e senza lode con la sua Mercedes, venendo preceduto tra l’altro dal compagno di squadra Nico Rosberg, che gli è stato davanti per tutto il week end. Se pensiamo che il tedesco è un pilota di 41 anni che tornava alla gare dopo 3 anni, possiamo dire che è un risultato ottimo. Se pensiamo che stiamo parlando di Schumacher, ovvio che il giudizio un po’ cambia. Abbastanza male il campione del mondo Button, settimo, che dopo i miracoli dello scorso anno è tornato ad essere quello che tutti noi ricordavamo: un buon pilota, nulla di più. Buon nono posto per Liuzzi, uno dei due italiani presenti in griglia. Disastrose le nuove scuderie: tutti ritirate a parte le Lotus, che sono arrivate anni luce dalla concorrenza.

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