Lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, la nomina ufficiale. Ieri, invece, al Quirinale, la consegna dell’onorificenza direttamente dalle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella: così, oltre a figurare nella lista dei protagonisti dell’economia siciliana come timoniere dell’azienda di famiglia nata in provincia di Enna, Giovanni Arena, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Arena, è entrato di fatto nell’elenco dei Cavalieri del Lavoro, unico rappresentate dell’Isola tra i nuovi destinatari (25 in tutto) dell’ambito riconoscimento, conferito agli imprenditori che si sono distinti nei cinque settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’attività creditizia e assicurativa.
A motivare l’onore al merito, rappresentato dalla croce greca smaltata di verde, la spinta impressa da Arena alla propria attività, leader nella distribuzione organizzata in Sicilia ed in provincia di Reggio Calabria: un forte impulso al processo di ampliamento dei punti vendita sul territorio attraverso una strategia centrata su nuove aperture e acquisizioni, tanto che, ad oggi, il Gruppo fondato dal bisnonno negli anni Venti conta una rete di 190 punti vendita ad insegna Decò e SuperConveniente, assicurando lavoro a 3.300 dipendenti. Più nel dettaglio, Giovanni Arena ha cominciato a lavorare a 19 anni come addetto alle vendite dell’impresa familiare, allora licenziataria dell’insegna Sidis con dieci negozi.
Nel corso del tempo ha poi ricoperto ruoli di crescente responsabilità fino a diventare, nel 2009, direttore generale e nel 2023 amministratore delegato, mettendo a punto, tra il 2018 e il 2020, un piano di crescita che conduce il Gruppo a raggiungere una quota di mercato regionale del 17% rispetto al 3% del decennio precedente.
Ma la sua carriera è stata segnata anche dall’impegno sociale: nel 2022 ha istituito la Fondazione Arena, con iniziative nella solidarietà alimentare e nel campo culturale, mentre l’impegno verso il benessere dei dipendenti è stato riconosciuto con il premio “Italy’s Best Employers” per gli anni 2022 e 2023. Va ricordato che i requisiti necessari per diventare Cavaliere del Lavoro sono l’aver operato nel proprio settore in via continuativa e per almeno vent’anni con autonoma responsabilità, e l’aver contribuito, attraverso lo sviluppo d’impresa, alla crescita economica e sociale e all’innovazione. Particolare attenzione è posta ai valori che sono alla base dell’onorificenza: la specchiata condotta morale e civile, nel rispetto dei principi etici e della sostenibilità ambientale e di buona governance.
Ma al Quirinale, sempre nella giornata di ieri, oltre ai Cavalieri protagonisti sono stati anche gli Alfieri del Lavoro, premio destinato ogni anno a 25 studenti che abbiano terminato la scuola secondaria superiore con il massimo dei voti. Tra loro, due siciliani: Gabriele Sebastiano Cristaudo e Daniele Maria Falciglia. Il primo, nato a Catania e residente a Pedara, si è diplomato al Liceo scientifico Galilei nel capoluogo etneo e si è iscritto poi in Fisica all’Università di Padova. Il secondo, nato ad Enna si è diplomato allo Scientifico all’istituto Mjorana-Cascino di Piazza Armerina, dove risiede, e si è iscritto in Lettere classiche alla Sapienza.
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