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Rgs, 20 anni al ritmo dei grandi successi

La fedelissima. Marina Mistretta inaugurò i programmi di RgsLa linea verde. Vittoria Marletta è oggi una delle speaker più giovani

Marina Mistretta

Solo le notizie fermano la musica. E tanti altri slogan: vent’anni fa, la mattina del 2 dicembre del 2000, Rgs irrompeva come un panzer tra le radio siciliane. Con la sua miscela inestricabile di informazione e intrattenimento, la stessa che si è rivelata vincente: in sei mesi di vita, Rgs raggiunge i primi posti della classifica delle emittenti non network e da lì non si è più mossa.

Un compleanno importante, da celebrare: dalle 8 in poi, tutte le trasmissioni dell’emittente ricorderanno - in maniera diversa, ognuna a suo modo e secondo il proprio stile e format – questi primi vent’anni. Alle 18 si formerà un vero e proprio «salotto» radiofonico, condotto da Salvo La Rosa: ricordi, impressioni, futuro, con tanti interventi. Di chi c’era e di chi c’è oggi: in queste ore stanno arrivando tanti messaggi di auguri – da Ficarra e Picone a Roberto Lipari, da Roby Facchinetti a Mario Biondi, dai Soldi Spicci ai Sansoni, solo per citarne alcuni – che vengono cuciti a quelli di vent’anni fa e agli altri che si sono aggiunti nel corso del tempo, da Vasco Rossi a Jovanotti: una collezione a cui sta lavorando Marina Mistretta, speaker della prima ora con Agostino Di Stefano, Loredana Bona, Marilena Santaluna, Francesco Meli, Max Albegiani e Beppe Palmigiano, mentre Gianfranco Piazza si occupa dell’organizzazione tecnica e in seguito Nino Giuliano della programmazione. Di recente è arrivata come speaker anche la giovane Vittoria Marletta.

«Vent’anni fa si presentò l’occasione di acquisire le frequenze e mio padre si ricordò della proposta che avevo fatto tempo prima di una radio del Giornale di Sicilia – ricorda Federico Ardizzone, presidente di Tgs e Rgs, che per anni si è seduto regolarmente in consolle per la sua trasmissione, Cafè Noir - E mi chiese se volessi far parte del gruppo di lavoro. Ma fu Titta De Tommasi, ex direttore artistico di Radio Norba, il vero artefice della partenza della nuova Rgs, fu lui a creare lo scheletro e gli organi per una radio concreta e bilanciata, tra intrattenimento e informazione. Fu una partenza fulminea, spiazzante, grazie anche alla territorialità del Giornale di Sicilia: Rgs balzò subito ai primi posti della classifica delle radio che non facevano parte di un network, e da lì non si è più mossa. La nuova gestione del gruppo editoriale crede nella radio e nella tv, siamo proiettati verso il futuro: stiamo lavorando alla nuova Rgs, come palinsesti e come spazi, nonostante il momento impossibile che si sta vivendo».

E un messaggio arriva anche dallo stesso Titta De Tommasi: «Il lancio di Rgs è stata un’esperienza professionale importante, un lavoro fatto bene che ci ha permesso nel giro di pochi mesi di diventare una delle radio più seguite dell’isola: il direttore Antonio Ardizzone mi diede carta bianca sulle scelte e sui professionisti e io gliene sono sempre stato grato».

Vent’anni non sono un compleanno di passaggio, ci stava una grande festa con i radioascoltatori. «Ma è soltanto rimandata – promette il direttore artistico Salvo La Rosa – e in ogni caso quella di mercoledì sarà una giornata piena di interventi: tutti gli speaker faranno a gara a ricordare la data, ognuno a suo modo. La jingle «regina» di Rgs è stata riscritta per l’occasione in «Vent’anni al ritmo dei grandi successi. Grazie a tutti». Perché è questo che vogliamo dire, Rgs non sarebbe stata tale senza il suo pubblico».

Oggi Carlo Spallanzani è l’amministratore delegato, mentre la responsabile delle news di Tgs e Rgs è Marina Turco: «Fu una sfida enorme, tutta giocata sul fronte dell’informazione. Scommettevamo sui new media che erano all’alba della loro esistenza: lo slogan che fu ideato, “Solo le notizie fermano la musica” la dice lunga sulla linea scelta, una radio disegnata sull’informazione con l’unico obiettivo di raccontare la Sicilia in maniera credibile. Perché anche sull’etere radiofonico era necessario raccontare le notizie: Rgs poté contare su un circuito di ottimi giornalisti, un plotone giovane per un’avventura nuova, bella, fresca. Dalle stanze insonorizzate, alle voci, ai marchi, ai loghi: Rgs iniziò subito a declinare con mano giornalistica, il linguaggio telefonico e radiofonico, con la voglia di essere un brand credibile su ogni mezzo di comunicazione. Era il nuovo Millennio e noi eravamo presenti».

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