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Liturgia, entra in vigore il nuovo messale: ecco cosa cambia

Cambia la messa, arriva la nuova liturgia. In numerose diocesi italiane - non tutte - da oggi verrà applicato il nuovo Messale Romano, varato dalla Cei dopo anni di studio e valutazioni.

Già nei riti di introduzione non si sentirà più «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi», ma «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi».

E’ stato rivisto anche l’atto penitenziale con un’aggiunta «inclusiva": accanto al vocabolo «fratelli» ci sarà «sorelle». Ecco che diremo: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle...». Poi: «E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle...». Inoltre il nuovo Messale privilegerà le invocazioni in greco Krie, elèison e Christe, elèison sull'italiano «Signore, pietà» e «Cristo, pietà». Si arriva al Gloria - ma non lo reciteremo in Avvento perchè si omette - che avrà la nuova formulazione «pace in terra agli uomini, amati dal Signore». Una revisione che sostituisce gli «uomini di buona volontà».

Il «Ricordati di tutti i presenti» diventa «Ricordati di tutti coloro che sono qui riuniti» perchè i fedeli non sono semplicemente presenti a Messa ma riuniti nel nome di Cristo. E nell’intercessione per la Chiesa l’unione con «tutto l’ordine sacerdotale» diventa con «i presbiteri e i diaconi». Varia anche la Preghiera eucaristica della Riconciliazione I dove si leggeva «Prese il calice del vino e di nuovo rese grazie» e ora troviamo «Prese il calice colmo del frutto della vite».

I riti di Comunione si aprono con il Padre Nostro. Nella preghiera insegnata da Cristo è previsto l’inserimento di un «anche» ("Come anche noi li rimettiamo"). Quindi il cambiamento caro a papa Francesco: non ci sarà più «E non ci indurre in tentazione», ma «Non abbandonarci alla tentazione». In questo modo il testo contenuto nella versione italiana Cei della Bibbia, datata 2008, e già inserito nella rinnovata edizione italiana del Lezionario, entra nell’ordinamento della Messa.

Il rito della pace - che mancherà a causa della pandemia - conterrà la nuova enunciazione «Scambiatevi il dono della pace» che subentra a «Scambiatevi un segno di pace». E, quando il sacerdote mostrerà il pane e il vino consacrati, dirà: «Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello». Una rimodulazione perchè nel nuovo Messale «Beati gli invitati» non apre ma chiude la formula e si parla di «cena dell’Agnello», non più di «cena del Signore». Per la conclusione della Messa è prevista la nuova formula: «Andate e annunciate il Vangelo del Signore». Ma i vescovi danno la possibilità di congedare la gente anche con le tradizionali parole latine: Ite, Missa est.

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