Quando si parla di Aids ancora oggi ci si chiede come viene oppure quali siano i sintomi. Segno che quello che per anni è stato lo spauracchio è temuto anche adesso. Ma alle domande sulle cause, sono tante le richieste di prevenzione. Al riguardo, Gay Center ha lanciato la campagna 'la prevenzione non è lusso', in occasione della Giornata Mondiale di Lotta all'Aids che si celebra oggi. Quel che chiedono sono preservativi a Iva zero, perché la prevenzione va incentivata e non tassata.
"Con questa campagna richiediamo al governo che nella manovra in votazione nei prossimi giorni i preservativi siano a Iva zero, perché la prevenzione va incentivata e non tassata, anche la proposta al 10% di Iva è troppo", spiega Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center. "Lo stato - afferma - dovrebbe incentivare e facilitare l'acquisto dei preservativi, che per i più giovani sono ancora troppo costosi, e come rilevano i dati sono il target a maggior rischio di Hiv e malattie sessualmente trasmissibili".
La parola d'ordine oggi è prevenzione. Non a casa le campagne sono continue. Un'altra oggi, in occasione della Giornata mondiale è presentata sui social dall'Arcigay: "Sexheroes: tutto il sesso che vuoi, coi superpoteri che vuoi". I diversi strumenti di prevenzione - PrEP, PEP, TasP, condom, femidom, oral dam, vaccini - diventano supereroi e supereroine, spiega Arcigay, "che con i loro specifici poteri riducono la nostra vulnerabilità alle diverse infezioni sessualmente trasmissibili".
I preservativi, dunque, non sono gli unici scudi contro il virus, ma c'è anche Captain Vax, la strategia vaccinale che fa da barriera contro Hav e Hbv responsabili di epatite A e B e, con i dovuti distinguo, contro l'Hpv, responsabile di condilomi e condizioni cancerose. "Dall'Hiv, - spiega ancora Arcigay - ci si protegge efficacemente sempre più anche grazie alle nuove strategie di tipo farmacologico rappresentate da Miss PrEP, la terapia che può usare chi non ha l'Hiv e che funziona da barriera, e Miss TasP, la strategia che rende le persone con Hiv non infettive grazie alla riduzione del loro virus a livelli di non rilevabilità, come certificato anche dalla recente Consensus Conference italiana su Undetectable=Untransmittable (non rilevabile=non trasmissibile)".
Ma poi ci sono altre strategie, talvolta poco conosciute, conclude Arcigay, "che a differenza delle precedenti funzionano anche contro altre infezioni virali diverse dall'Hiv (Epatiti, Hpv ed Herpes), e contro quelle batteriche come sifilide, gonorrea e clamidia".
Come viene il virus dell'HIV
L'HIV viene attraverso una persona che ha già contratto l'infezione. Veicolo dell'infezione sono il sangue, le secrezioni vaginali, il liquido seminale e il latte materno di persone sieropositive che contengono sufficienti quantità di virus capaci di infettare.
Come avviene il contagio
Il contagio può avvenire attraverso rapporti sessuali con persone affette dal virus dell'HIV; attraverso il contatto di sangue o con lo scambio di oggetti appuntiti come siringhe usate o rasoi o con la trasfusione di sangue infetto; attraverso oggetti come rasoi, forbici, aghi, spazzolini, che possono penetrare la cute e le mucose.
Sintomi
L’infezione da HIV attraversa 4 stadi:
incubazione, infezione acuta, periodo di latenza, AIDS.
Il periodo di incubazione senza sintomi dura mediamente da 2 a 4 settimane dal momento del contagio. Il secondo stadio, l’infezione acuta, dura in media 28 giorni e spesso è asintomatica.
I primi sintomi dopo il contagio sono: febbre, ingrossamento dei linfonodi, faringite, manifestazioni cutanee, dolore muscolare, stanchezza e malessere, piccole piaghe in bocca e nell’esofageo.
La fase successiva è nuovamente priva di sintomi e può durare da qualche anno a oltre 15, finchè non sopraggiunge la fase dell’AIDS.
Perchè si chiama Aids
Aids è l'acronimo di Acquired Immune Deficiency Syndrome, ovvero Sindrome da Immunodeficienza Acquisita. Fu riportata per la prima volta in letteratura nel 1981 e rappresenta lo stadio clinico terminale dell’infezione da parte del virus dell’immunodeficienza umana (Hiv, Human Immunodeficiency Virus).
Il test dell'Hiv
Per sapere se si è stati contagiati basta effettuare il test attraverso un normale prelievo di sangue. Se si sono avuti comportamenti a rischio è bene effettuarlo dopo uno-tre mesi. Sapere di avere contratto l’Hiv consente di usufruire di un’assistenza medica precoce e, attraverso una tempestiva terapia farmacologica, consente di vivere più a lungo e meglio: una persona Hiv positiva ha un’aspettativa di vita analoga a quella di una persona Hiv negativa. Il test, nella maggior parte dei servizi sanitari si fa senza ricetta medica, è gratuito e anonimo.
L'incidenza
Con 1,7 milioni di contagiati dall'Hiv nel 2018, in calo del 33% rispetto al 2010, e quasi 38 milioni di persone che convivono con il virus, di cui 23 milioni hanno accesso a terapie che azzerano la carica virale, l' Aids oggi fa meno paura rispetto a 10-20 anni fa. Ma questi risultati, frutto di grandi sforzi da parte della comunità scientifica, degli attivisti, dei governi e di realtà non governative, non devono far dimenticare che la battaglia è tutt'altro che vinta. Solo nel 2018 la malattia ha ucciso infatti 770mila persone, tra cui 100.000 bambini, a causa di diagnosi che arrivano troppo tardi e mancato accesso alle cure.
Il virus da immunodeficienza acquisita umana, contro cui ancora non esiste un vaccino approvato, dai primi anni '80 ha infettato oltre 80 milioni di persone, uccidendone oltre 35 milioni.
Le iniziative
Per l'occasione FlixBus, leader europeo della mobilità in autobus, si allea con Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids), per sensibilizzare sul tema della prevenzione, attraverso la distribuzione di preservativi e opuscoli informativi ai passeggeri. Oggi il ministro della Salute Roberto Speranza accenderà le luci dell'illuminazione straordinaria prevista per il Colosseo. Mentre il portale web istituzionale del Ministero, per 3 giorni si tingerà di rosso, colore del Nastro simbolo della lotta alla malattia: nel 1992, in occasione del concerto tributo a un anno dalla morte di Freddy Mercury 100.000 furono i red ribbon distribuiti al Wembley Stadium di Londra.
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