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Aids, scoperto nuovo ceppo: studio sui sintomi e sull'epidemia globale

Scoperto un nuovo ceppo del virus Hiv dello stesso gruppo di quelli che stanno causando la pandemia globale di Aids. È la prima volta in 19 anni.

Il nuovo sottotipo, chiamato Hiv-1 gruppo M sottotipo L, è estremamente raro, ed è stato trovato dai ricercatori della multinazionale farmaceutica Abbott, che lo hanno descritto sul Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes (JAIDS).

«Questa scoperta ci ricorda come per porre fine alla pandemia si debba considerare questo virus in continua trasformazione ed utilizzare le più avanzate tecnologie e risorse per monitorare la sua evoluzione», ha detto in una nota una delle autrici della ricerca, Carole McArthur, dell’università del Missouri, a Kansas City.

Le cure. Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive, ha assicurato che gli attuali trattamenti per l’Hiv sono efficaci contro questo ceppo.

«Non c'è motivo di farsi prendere dal panico o addirittura preoccuparsene», ha affermato Fauci. «Non molte persone ne sono infette. Questo è un valore anomalo».

Secondo l’Abbott Laboratories, che ha condotto la ricerca insieme all’Università del Missouri, sono solo tre le persone contagiate da questo nuovo ceppo. La versione del gruppo M del virus dell’Hiv è responsabile del 90% dei 37,9 milioni di contagi attuali, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità. Unaids stima che nel 2016 circa 1,8 milioni di persone sono state infettate.

Non esiste ancora una cura definitiva né un vaccino contro l’Aids, ma esistono farmaci che possono rallentare in modo decisivo il decorso della malattia.

I sintomi dell'Aids. Circa 1-4 settimane dopo essere stati infettati dal virus HIV - spiega il portale HelpAids -, oltre l'80% delle persone avvertono come principali sintomi: febbre, eruzione cutanea o rash gola infiammata, candidosi orale, ghiandole gonfie (linfoadenopatie), mal di testa, dolori articolari, dolori muscolari. Considerati singolarmente i sintomi sono aspecifici, ma la loro combinazione deve far porre il sospetto clinico, se presenti in persone con comportamenti a rischio per Hiv.

"La presenza di questi sintomi - spiega sempre HelpAids -, in assenza di un test specifico per Hiv, non è sufficiente per diagnosticare un'infezione acuta".

 

 

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