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Parmitano a spasso fra le stelle, conclusa con successo la passeggiata spaziale

Un altro grande successo per Luca Skywalker, come è ormai famoso l’astronauta Luca Parmitano dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e il collega Andrew Morgan della Nasa: in sei ore e mezzo hanno portato a termine senza problemi la seconda delle cinque passeggiate spaziali per allungare la vita al cacciatore di antimateria Ams-02. «Sono andati avanti per tutto il tempo come un orologio svizzero», ha detto all’ANSA il capo del Gruppo di esplorazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Bernardo Patti.

Anche questa volta, com'era accaduto nella passeggiata spaziale del 15 novembre, AstroLuca ha raggiunto l’Ams-02 (Alpha Magnetic Spectrometer) come un acrobata, agganciato al braccio robotico della Stazione Spaziale; anche questa volta è stato il leader dell’attività extraveicolare, riconoscibile per le fasce rosse su maniche e pantaloni della tuta bianca: un ruolo che nessun astronauta non americano aveva mai avuto. Agili e sicuri nei movimenti, gli astronauti hanno dimostrato di avere messo a frutto tutta l’esperienza accumulata nella prima passeggiata
spaziale, così come nei lunghi addestramenti a Terra e nelle simulazioni con la realtà virtuale.

Il loro compito consisteva in una serie di operazioni che gli esperti definiscono «demolitive», ossia nel rimuovere tutte le coperture, le fascette e i cavi che impedivano l’accesso ai tubi da sostituire. Un lavoro che ha richiesto pazienza, ma le mani racchiuse nei grossi guanti, inquadrate costantemente durante la diretta della Nasa, non hanno mai avuto un attimo di esitazione. Portati i tubi allo scoperto, otto in tutto, AstroLuca li ha tagliati utilizzando una sorta di tenaglie dal manico giallo, fra i tanti strumenti progettati e costruiti a Terra per lavorare su questo strumento mai pensato per un intervento di manutenzione nello spazio.

Tutto è pronto per la prossima passeggiata spaziale, nella quale i due astronauti dovranno sistemare la nuova pompa di raffreddamento sulla prima, senza spostare quest’ultima. «Farlo sarebbe stato estremamente complesso», ha osservato il fisico Roberto Battiston, che fa parte della collaborazione scientifica internazionale guidata dal Cern e rappresenta il contributo italiano, con Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
Stanchi ma soddisfatti i due astronauti, almeno a giudicare dalle immancabili foto che si sono scattati reciprocamente prima di rientrare nella Stazione Spaziale. (ANSA).

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