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«Grandi donne siciliane», votate la vostra preferita

PALERMO. Cambiare, svegliarsi, pretendere, unirsi, mettere gli uomini di fronte ai loro millenari soprusi, cambiare le leggi discriminatorie: le donne lo hanno fatto, anche se l’opera va continuata perché nulla è mai conquistato per sempre.

Per navigare nel frastagliato universo del femminile ecco una piccola ma intrigante bussola: si tratta del secondo volume di «Grandi donne siciliane», edito dal Giornale di Sicilia (clicca qui per scaricarlo), pagine in cui trovano spazio vita, morte e miracoli non solo imprenditrici siciliane, ma anche donne che hanno dedicato la loro vita alla medicina, al canto, alla danza. Storie di donne – raccontate da Guido Fiorito e fotografate da Tullio Puglia - che hanno realizzato, evidenziandole, le peculiarità della Sicilia.

Il direttore del Giornale di Sicilia, Antonio Ardizzone e il vice direttore responsabile, Marco Romano scrivono nella prefazione che esiste «la realtà di una Sicilia al femminile capace di affermarsi, realizzarsi, distinguersi è ampia, eterogenea, composita. Il fil rouge è costituito dal successo di un’idea, dalla caparbietà nel portarla avanti, dalla forza nell’affermarne il valore». E anche i lettori avranno il loro da fare: potranno, infatti, votare fino a martedì 19 alle 12 le loro signore preferite su Gds.it.

Le prime tre classificate verranno premiate il 20 dicembre, a Palazzo Branciforte, durante un evento che inizierà alle 18, e che assegnerà anche un premio speciale donato dal pasticcere Nicola Fiasconaro.

Ma cerchiamo di conoscere le 14 «concorrenti». Laura Bargione è la titolare dell’azienda Mariscò di Grisì, e punta sul valore sociale dell’agricoltura, convinta com’è che la vita nei campi faccia bene ai ragazzi. Ecco Erminia Bentivegna, chirurgo vascolare che ha ideato una tecnica per ridurre le amputazioni: ha ragione quando afferma che salvare un arto è come restaurare un Raffaello; c’è poi Nancy Cannilla che nel suo Centro Danza ha visto camminare sulle punte centinaia di bambine. Isabella Capizzi si è inventata «Luxury Hunters», un negozio dove raccoglie e vende borse e accessori di lusso usati. Della serie viva la seconda vita.

Tiziana e Daniela Di Prima, imprenditrici delle aziende «Abitare», sono due tipe bioniche che riescono a far tutto bene, dal lavoro alla vita privata: e non è proprio una robetta da nulla. Rina Falsone e la figlia Laura raccontano il loro hammam, un luogo che riserva a chi lo frequenta di «coccolarsi». E poi c’è Stefania Fiasconaro delle Officine Grafiche, un’industria con un cuore di bottega rinascimentale. Loredana Giliberto di professione fa la wedding planner e diventa amica delle sue spose. Manuela Monaco è la titolare della gioielleria Cipolla che vende on line e produce in proprio. Flora Mondello, della Gaglio Vignaioli, è una che ama il rischio, unico modo per fare impresa. Laura Montalbano, invece, gestisce con i fratelli e i genitori l’azienda di famiglia di sughi e conserve ricavati dalle vecchie ricette: insomma, mette la Sicilia in un barattolo.

Ancora: Mariuccia Palazzolo è una creatrice appassionata di gioielli che sono pezzi unici di simboli e suggestioni siciliane. Ed ecco la straniera, Irina Pererva, presidente dell’associazione Le Muse, cantante lirica, e infine Silvia Pistone, responsabile marketing dell’azienda elettronica di famiglia: lavora immersa nel mondo social ma sa che è meglio restare… umani. Insomma, nel libro ce n’è per tutti i gusti. Ora votate.

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